L'ANALISI
07 Maggio 2015 - 19:39
La protesta al macello Ghinzelli di Viadana
VIADANA - A meno di sviluppi dell’ultimo minuto, da lunedì 11 maggio al macello Ghinzelli, di proprietà dal 2013 del valtellinese Gruppo Pini, partirà la procedura di mobilità collettiva per gli oltre cento dipendenti, iniziativa che nella peggiore delle ipotesi potrebbe anche portare alla liquidazione e alla chiusura dell’attività.
La notizia, caduta come un masso sulla testa degli operai, è stata comunicata giovedì 7 maggio ai sindacati dai vertici dell’azienda dopo quattro giorni di sciopero, convocati per protestare contro una nuova organizzazione del lavoro che prevede l’utilizzo di un gruppo di dipendenti di una cooperativa esterna sulla linea principale di produzione.
La speranza dei lavoratori era che si allentasse la tensione in modo da riuscire a trovare un accordo invece, di fronte alla mobilitazione ad oltranza e al blocco della macellazione, la società ha risposto con mano di ferro mettendo sul piatto della bilancia la procedura di mobilità.
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