SOS ACQUA
22 Novembre 2014 - 19:24
Il cavaliere Arvedi e il premier Renzi
ROMA — «Abbiamo fatto lavoro di squadra. Con lavoratori, sindacati, Arvedi, istituzioni locali e Governo abbiamo trovato un punto di equilibrio che ha consentito di risolvere in circa un anno una crisi industriale complessa, tra le più gravi del Paese, con la continuazione di un’attività industriale ma soprattutto, nell’interesse dei cittadini, con il risanamento ambientale di un sito fortemente messo a prova dalle produzioni». È il commento della presidente del Fvg, Debora Serracchiani, all’accordo sulla Ferriera di Servola. «L’Italia non ha più l’acciaio elettrico, lo avremo a Trieste». Lo ha detto l’industriale Giovanni Arvedi, a margine della firma dell’accordo per la Ferriera di Servola. Arvedi ha parlato dello stabilimento come del completamento del sito di Cremona, che «aveva bisogno di un’area sul mare che Trieste, uno dei porti più importanti d’Italia anche per i suoi fondali, garantendo un luogo ideale per lo sbarco e l’imbarco dei materiali». Dunque, «Trieste consentirà di completare il ciclo produttivo del Gruppo, con la laminazione a freddo, che purtroppo a Terni è stata tolta», rimanendo quella a caldo a Cremona.
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