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LA STAGIONE DI INFINITY 1

‘Racconto di Natale’, classico senza tempo

A Christmas Carol di Pellicano conquista il pubblico: ritmo, recitazione e musiche azzeccate

Andrea Fiori

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27 Dicembre 2025 - 09:01

‘Racconto di Natale’, classico senza tempo

CREMONA - A Natale, quando le storie tornano a bussare con più forza e la memoria chiede spazio accanto al presente, poche fiabe parlano a tutti come ‘A Christmas Carol’. È il racconto natalizio per eccellenza, capace di tenere insieme tenerezza e inquietudine, nostalgia e speranza, ricordandoci che cambiare è possibile anche quando sembra tardi. E ieri sera, al Teatro Infinity 1, il musical ispirato al classico di Dickens e diretto da Melina Pellicano ha riportato quella magia in scena con un’energia capace di coinvolgere davvero: non una semplice rilettura, ma un viaggio emotivo che prende il pubblico per mano e, passo dopo passo, lo conduce dentro la storia fino a farla risuonare addosso.

La storia parte in una via cittadina in piena atmosfera natalizia, tra movimento, luci e quel brusio tipico dei giorni di festa in cui tutto sembra invitare alla condivisione. È un quadro caldo e familiare, quasi accogliente, che però si scontra subito con l’umore di Ebenezer Scrooge (interpretato da Fabrizio Rizzolo): compare sulla scena impermeabile a ogni entusiasmo, chiuso in una freddezza che stride con ciò che lo circonda.

Ed è proprio questo contrasto, netto e immediato, a far entrare lo spettatore nel cuore del racconto: il Natale come coro collettivo da una parte, la solitudine e l’avarizia ostinata di un uomo dall’altra, destinata a incrinarsi passo dopo passo. Il cast regge il ritmo con energia e misura, e trova un alleato prezioso in una scenografia mobile che cambia volto con naturalezza, accompagnando la storia senza appesantirla. Ne nasce un’alternanza ben calibrata tra quadri corali, pieni di movimento e di voci, e momenti in cui tutto si restringe, si fa più intimo, quasi sospeso.

Anche le canzoni sono cucite addosso alla narrazione: non spezzano l’azione, la spingono avanti, aggiungendo sfumature e intensità, trasformando parole e musica in un’unica traiettoria emotiva. Così lo spettatore non è invitato solo a lasciarsi commuovere, ma anche a riconoscere qualcosa di sé: paure tenute a bada, rimpianti che graffiano, occasioni mancate che il viaggio di Scrooge riporta a galla con sincerità. Bastava osservare chi era seduto in sala per capire il senso della serata: molte famiglie, tanti bambini, e quella partecipazione spontanea che nasce quando una storia riesce a parlare a più età insieme.

Questo musical sembra puntare proprio su questo: far incontrare (o riscoprire) ‘A Christmas Carol’ in una versione nuova, capace di avvicinare anche i più giovani senza annacquare il cuore del racconto. Perché i valori che Dickens mette in scena - la generosità che non è di facciata, l’attenzione per gli altri, la possibilità concreta di cambiare rotta - arrivano chiari e restano, soprattutto quando passano attraverso il ritmo del teatro.

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