L'ANALISI
09 Dicembre 2025 - 10:21
Giuseppe Cruciani e David Parenzo sul palco dell'Infinity 1
CREMONA - Bagno di folla ieri pomeriggio al gran teatro Infinity 1 per Giuseppe Cruciani e David Parenzo per la versione live del loro ormai famosissimo programma radiofonico La Zanzara. C’erano cappellini rossi con scritto ‘Make America Great Again’ come quelli del presidente americano Donald Trump e bandiere di Israele, nostalgici del fascismo e no-vax, ma anche grida per la ‘Palestina libera’ e dottori, femministe e artisti. C’è tutto allo spettacolo del duo, perché l’unica regola, scritta anche sulla maglietta di Cruciani e urlata dal pubblico, è «libertà».

Un concetto, quello di libertà, spinto quasi all’esasperazione, portando sul palco persone che si dichiarano «nazionalsocialisti», ultraconservatori, scambisti, organizzatori di orge. Ma anche persone trans e ultrafemministe. «Questo non è uno spettacolo teatrale - ha detto Parenzo - ma una porcata. Gli ‘ospiti’ non sono attori, purtroppo, e quello che vedrete è drammaticamente vero e reale». Il duo, che per tutto lo spettacolo ha riso e scherzato rincorrendosi sul palco con la spensieratezza dei bambini, ha portato in scena un format che, negli ultimi anni, è diventato tra i più seguiti e riconoscibili del panorama radiofonico, conquistando un pubblico sempre più ampio e rendendo il ‘crucianesimo’ (come l’ha definito Parenzo) quasi una religione per molti dei presenti.

Cruciani, sul palco ‘Crux’, viene presentato come «il campione in carica del politicamente scorretto, il nemico numero 1 della sinistra, il guerriero della libertà di parola, il re del caos, il più odiato dalle femministe». Al suo fianco Parenzo, soprannominato ‘Tigre’, ironizza e deride il suo stesso spettacolo, smontando di continuo la retorica del collega e trasformando ogni scambio in un gioco di specchi fra provocazione, satira e autocritica, nel solco dello stile che ha reso La Zanzara un culto radiofonico prima e uno show dal vivo oggi.
I temi trattati, sempre sopra le righe e in maniera politicamente scorretta, sono tutti attuali: i diritti degli omosessuali, l’immigrazione, l’antisemitismo, il femminismo, il libero amore, la prostituzione e anche l’uso di droghe. Proprio su quest’ultimo argomento è intervenuto Davide Lacerenza, ex proprietario del locale La gintoneria di Davide a Milano e salito agli onori della cronaca lo scorso marzo per essere stato arrestato con l’accusa di sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione, autoriciclaggio e spaccio di droga.

Lacerenza - che ha patteggiato in tribunale una condanna a 4 anni e 8 mesi - ha ammesso di aver abusato pesantemente di sostanze stupefacenti e di esserne uscito, a fatica. «Non commettete il mio stesso errore - ha detto al pubblico -, sono sostanze pericolose e da non sottovalutare. Quando mi drogavo io non ero in me, mi comportavo in maniera assurda, e me ne vergogno».
Alla fine, resta l’impressione di uno spettacolo senza filtri che fa del conflitto il suo motore. Uno show che si può amare o detestare, ma che non ignora nessuno: tra provocazioni e risate, la tappa cremonese lascia nell’aria molti spunti, confermandosi come uno specchio (forse un po’ deformato) del tempo che viviamo, in cui eccessi e contraddizioni diventano materia di intrattenimento.
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