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IL CONCORSO LETTERARIO

Premio Città di Cremona: la penna di Aurora è un talento in erba

A Fappani, studentessa del Manin, la quinta edizione del premio. Gualandris: «Aprire la propria anima è di per sé un atto di coraggio»

Niccolò Poli

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23 Novembre 2025 - 09:23

Premio Città di Cremona: la penna di Aurora è un talento in erba

La giuria e i premiati del concorso letterario Città di Cremona

CREMONA - Un premio agli scrittori di domani. Ieri pomeriggio, la sala Manfredini del Museo Civico ha ospitato la cerimonia di premiazione della quinta edizione del premio letterario Città di Cremona. L’iniziativa, riservata a scrittori e scrittrici under 35, è nata con lo scopo di valorizzare giovani talenti, che quest’anno si sono dovuti confrontare sul tema «Potere».

L’appuntamento ha riscosso ancora una volta un grandissimo successo. In totale le iscrizioni sono state 63, con 32 racconti pervenuti. Il premio ha unito giovani penne provenienti da tutta Italia e non solo: per la prima volta, infatti, si è iscritto alla gara anche un cittadino straniero, di origine svizzera.

A giudicare i racconti una giuria composta da Paolo Gualandris, presidente di giuria e direttore del quotidiano «La Provincia di Cremona e Crema», Marina Volontè, responsabile del Servizio Sistema Museale CremonaMusei e conservatrice del Museo Archeologico, Francesca Gosi, redattrice editoriale, e Marta Compiani, autrice del volume di racconti Istanti. I racconti più meritevoli sono stati raccolti e inseriti in un volume dal titolo Potere, edito da CremonaBooks che ha indetto il premio e presentato ieri.

«Si sono messe in gioco tante persone – ha detto Gualandris –. Aprire la propria anima, il proprio cuore e il proprio pensiero e metterlo a disposizione di chi lo deve giudicare è già di per sé un grandissimo atto di coraggio. Per noi della giuria leggere questi elaborati ha significato inoltre aprire uno sguardo su un mondo spesso difficile da leggere, come quello dei giovani».

Ad aggiudicarsi il primo posto di quest’edizione del premio letterario Città di Cremona, con L’uomo, il re e il boia, è stata Aurora Fappani. Una giovanissima scrittrice classe 2007, di Borgo San Giacomo (BS), grande appassionata di lettura, scrittura e danza classica e studentessa al liceo classico Daniele Manin, che da grande sogna di fare il magistrato. Al secondo posto, a pari merito, sono arrivate Giorgia Filippini, con Ascolta, e Giada Zeliani, con La discendente di Cleopatra. Ragazze anche loro nate nel 2007. La prima è di Pontevico ed è studentessa al liceo artistico Stradivari, la seconda è di Cremona ed è iscritta al Manin.

A completare la classifica: Andrea Sello (Nella selva c’è una truppa), Martina Bramato (La spettatrice), Francesco Casarini (Il potere di chiamarsi Franco), Irene Grimaldi (Rea Desiderante), Erica Biazzi (La seconda categoria), Harmanjot Kaur (Il giorno in cui ha smesso di correre), Federico Biolchi (L’apprendista), Nicholas Contini (Zufall, O Mare delle Possibilità) e Lucia Calzolari (La biblioteca).

Il premio vuole essere un’occasione anche per avvicinare sempre più giovani al mondo della lettura, che sta vivendo un periodo per nulla semplice. Secondo i numeri dell’Osservatorio dell’Associazione Italiana Editori (AIE), la media settimanale di tempo dedicata a quest’attività è scesa ancora rispetto alle ultime rilevazioni, passata oggi a 2 ore e 47 minuti. E i dati dicono che solo il 73% degli italiani tra i 15 e i 74 anni ha letto un libro negli ultimi dodici mesi. A causa anche di questo, il mondo dell’editoria si trova infatti da anni ad affrontare una crisi importante: «Nei primi nove mesi dell’anno, rispetto al 2024, sono state vendute 1,9 milioni di copie in meno – ha detto Fausto Cacciatori, editore di CremonaBooks –. A crescere di più è la narrativa, mentre i saggi sono quelli che fanno registrare i numeri peggiori».

Un segnale di speranza arriva però proprio tra i più giovani (18-24), visto che il 74% di loro dichiara di leggere abitualmente. «Le ultime indagini raccontano che la generazione Z legge di più rispetto a quelle immediatamente precedenti – ha detto Marina Volontè, membro della giuria –. E che sta tornando ad apprezzare il libro fisico, più che quello digitale».

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