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CREMA. L'INTERVISTA

«Tutta la nostra vita nei cassetti della tata»

Venerdì sera al San Domenico ‘Benvenuti a casa Morandi’ con Marianna e Marco

Greta Mariani

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12 Novembre 2025 - 08:38

«Tutta la nostra vita nei cassetti della tata»

Marco e Marianna Morandi, figli di Gianni e Laura Efrikian

CREMA - Marianna e Marco. Semplicemente la storia di due fratelli, trovata e ricostruita, aneddoto dopo aneddoto, tra gli armadi di una vecchia casa. Una storia, la loro, che però non si ferma a un puro romanzo famigliare. Perché se di cognome fai Morandi e da parte di madre Efrikian, allora la tua storia si mescola alla storia della musica, del cinema, della tradizione nazionale. E non può che incuriosire e appassionare il pubblico. Benvenuti a casa Morandi sarà in scena venerdì alle 21 al teatro San Domenico. I due protagonisti, Marianna e Marco appunto, svelano alcuni dettagli in anteprima.

Come nasce l’idea di condividere gran parte della vostra vita con gli spettatori? Parte da voi o è una proposta dal regista Pino Quartullo?
Marco: «Questa idea è arrivata dopo, per caso. Prima di tutto, la proposta di creare e portare in scena qualcosa insieme è arrivata da me. Mia sorella era un po’ scettica, perché ormai da trent’anni non calcava più i palcoscenici, ma ha accettato. Poi, lo slancio è arrivato da un accadimento, comune alla vita di molti, che ci ha aperto un vero mondo».
Marianna: «Sì, un’esperienza di vita, che è stata quella di dover svuotare la casa della nostra storica ‘tata’. Lei ha vissuto con noi da sempre e, anche una volta cresciuti, abbiamo continuato a essere la sua famiglia. Aprire casa sua, per svuotarla, cassetti e armadi, ci ha fatto scoprire che lì dentro c’era tutta la sua, ma anche la nostra vita».

Da qui lo spunto di Benvenuti a casa Morandi?
Marco: «Esattamente. La nostra tata aveva conservato l’abito di nozze di mia madre, la divisa del militare di mio padre, un mio diario delle elementari, giochi di Marianna. In ogni angolo spuntava un oggetto che rimandava a un ricordo, a un aneddoto e così abbiamo trovato l’ispirazione».
Marianna: «Sì, abbiamo contattato prima di tutto Elisabetta Tulli, per condividere i nostri pensieri e poi Pino Quartullo. Entrambi si sono uniti a noi come autori dello spettacolo e poi Pino ne ha firmato anche la regia».

Con quali linguaggi rappresenterete la vostra vita a teatro?
Marianna: «In modo divertente. Si tratta di una commedia brillante, in cui rivediamo tanti episodi di cui siamo stati protagonisti, ma con gli occhi di due fratelli ormai adulti».
Marco: «Vero, è totalmente autobiografico, letto in chiave divertente. Tra i linguaggi, la prosa, ma anche tanta musica ovviamente e interventi audio registrati da tutta la famiglia. Non solo mamma e papà, ma anche i nostri figli e altri componenti della famiglia. Un racconto corale».

Oltre a prenderne parte con contributi audio, cosa vi hanno detto papà Gianni Morandi e mamma Laura Efrikian dopo aver visto lo spettacolo?
Marianna: «Mamma che ci avrebbe denunciati! (ride). La nostra rappresentazione di mamma è stata divertente e un po’ folle, nel senso positivo del termine. Ma si è poi divertita molto anche lei nel rivedersi».
Marco: «Sì, esatto, come l’episodio dei testi di Shakespeare scelti come favola da raccontare a noi bambini (ride). Mentre papà viene raccontato anche nel suo essere severo, rigoroso, nel senso anche di attento e rispettoso nei confronti del suo, del nostro lavoro e dell’impegno in generale. Ha sempre tenuto al fatto che fossimo preparati, prima di portare in scena o proporre qualcosa al pubblico. Anche ora che siamo grandi».

Cosa vi sta dando lo scambio col pubblico in teatro?
Marianna e Marco: «Sono i nostri ricordi, legati ovviamente alla nostra famiglia che ha tratti particolari o comunque meno consueti rispetto ad altre, ma siamo certi che nelle dinamiche e nei legami sia comune a tutte le altre, quindi raccontiamo momenti in cui tutti, fratelli, genitori, figli si sapranno riconoscere. Situazioni che, se ci fosse stata una qualsiasi altra coppia di fratelli al posto nostro, non sarebbero state tanto diverse. Poi ovviamente, c’è anche la curiosità in più, di conoscere anche qualche aspetto più privato di persone note, che possono essere guardate anche da diversi punti di vista. Uno scambio col pubblico che ci sta piacendo molto».

Prima volta a Crema per entrambi?
«Sarà la prima volta per entrambi nel vostro territorio ed è bello che avvenga insieme. Purtroppo non potremo goderci qualche giorno in più a Crema, perché sia la sera prima, sia la sera dopo la data, avremo spettacoli in altri teatri d’Italia, ma cercheremo di sfruttare questo passaggio, anche se veloce, per apprezzare al meglio le bellezze della città».

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