L'ANALISI
29 Agosto 2025 - 09:15
Una scena del film ‘L’ultimo turno’ di Petra Biondina Volpe che aprirà la programmazione. Nel riquadro, un fotogramma di 'Nosferatu, il principe delle tenebre' di Werner Herzog
CREMONA - «I bollettini sulle previsioni delle presenze in sala hanno spostato al 2030 il possibile termine di paragone con i dati di spettatori in sala nel 2019. Non è un buon segnale, noi resistiamo e cerchiamo di differenziare la nostra proposta, ma ogni sera al riaccendere le luci è una scommessa», così inizia Giovanni Schintu, insieme a Luca Beltrami, gestore del cinema Filo, la sala più antica della città che coesiste con l’attività di spettacolo dal vivo. Si parte stasera con il film L’ultimo turno di Petra Biondina Volpe.
«Protagonista è Flora, infermiera in un ospedale cantonale svizzero: è giovane, abile, esperta, disponibile. E, come succede sempre più spesso, insieme a una sola altra collega è l’unica di turno nel suo reparto e può contare giusto sull’apporto di una studentessa in tirocinio – spiega Schintu –. Il film racconta della sanità svizzera e del rischio del collasso del sistema, a tal punto che alla fine una dicitura informa lo spettatore che nel 2030 in Svizzera mancheranno 30.000 infermieri qualificati e che la questione è in realtà globale e rappresenta un rischio per tutti».
È questo il primo appuntamento di avvio della stagione cinematografica, ma come sempre il Filo cerca di differenziare la programmazione, nel segno di percorsi tematici, riscoperte di film restaurati (grazie alla Cineteca di Bologna), proiezioni speciali e collaborazioni con l’Associazione Antani. L’idea è andare al cinema come a teatro, ovvero immaginare serate a loro modo uniche e non replicabili, sia per la tenitura in sala del film sia per iniziative collaterali o la presenza di autori e attori coinvolti.
«Sempre più spesso è necessario immaginare percorsi, itinerari per coinvolgere gli spettatori, dare loro l’occasione di scoprire un mondo – spiegano Schintu e Beltrami –. In questo senso va la rassegna dedicata al maestro del cinema giapponese, Somai Shinji, che prenderà il via il 4 settembre con ‘P.P. Rider’, proiezione preceduta alle 18.30 dalla presentazione della rassegna allo Spoon di via Bordigallo, in collaborazione con Marzapano Food Lab. La rassegna proseguirà con Typhoon Club (1985), di cui s’innamorò Bernardo Bertolucci (11 settembre), e Moving (1993), selezionato a Cannes per Un certain regard (18 settembre). Le proiezioni avranno inizio alle 21».
Nella programmazione del Filo non mancheranno serate speciali, ancora in via di definizione. Fra gli appuntamenti di cartellone c’è l’anteprima del 26 settembre del docufilm Le stanze di Verdi, prodotto dal piacentino Giorgio Leopardi, con la supervisione di Pupi Avati e Giulio Scarpati come protagonista. «Si tratta di una chicca che promette di raccontare la vita del Cigno di Busseto partendo dalla sua residenza di Roncole Verdi – anticipa Schintu –. Per quanto se ne possa sapere allo stato attuale, il film parte dagli arredi e dalle stanze di Villa Verdi per raccontare la storia del maestro in un viaggio nel tempo fatto di musica e di tante curiosità. La serata al Filo vedrà protagonista Giulio Scarpati e forse un collegamento con Pupi Avati».
A fianco della programmazione d’essai tradizionale – i film europei avranno il biglietto a 3,50 euro grazie all’iniziativa del Mic – si affiancano gli altri appuntamenti tradizionali della sala cremonese, a partire dalla rassegna Il cinema ritrovato, curata dalla Cineteca di Bologna. «Partiremo con un omaggio a Werner Herzog, che a Venezia ha ricevuto il Leone d’oro alla carriera – prosegue Schintu –. Il 24 settembre proietteremo Fitzcarraldo e l’1 ottobre Nosferatu il principe della notte. Il 29 ottobre, nel cinquantesimo della sua uscita nelle sale, proporremo The Rocky Horror Picture Show di Jim Sharman, un cult la cui proiezione sarà accompagnata da animazione in sala, realizzata in collaborazione con TeatroDanza di Paola Posa: una serata che vale la pena vivere senza remore e tabù».
Ad inizio novembre un classico come Viale del tramonto di Billy Wilder sarà restituito al grande schermo in tutta la sua bellezza. Il 3 e 5 dicembre La febbre dell’oro di Charlie Chaplin riproporrà l’emozione di un capolavoro immortale della cinematografia delle origini, mentre il 14 e 18 gennaio sarà la volta del perturbante David Cronenberg con A History of Violence.
«Sono questi alcuni degli appuntamenti di una stagione che cercheremo di arricchire con altre rassegne tematiche e omaggi ad artisti del grande schermo degni di essere festeggiati – confessa Schintu –. Stiamo lavorando per immaginare un cinema Filo sempre più in dialogo con gli spettatori, sempre più propositivo e creativo, per promuovere il cinema nella sua poetica complessità e sfaccettata realtà. In questo modo, accendere le luci dell’insegna Filo per noi ha un senso: il senso di un servizio culturale offerto alla città».
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