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#DIRITTODICRITICA: 'Un Amico', le recensioni degli studenti

Nuovo appuntamento con l'iniziativa organizzata dal giornale La Provincia e da Fondazione Teatro Amilcare Ponchielli

La Provincia Redazione

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12 Maggio 2025 - 10:10

#DIRITTODICRITICA: 'Un Amico', le recensioni degli studenti

CREMONA - Torna l'appuntamento con #DIRITTODICRITICA, l'iniziativa organizzata dal giornale La Provincia e da Fondazione Teatro Amilcare Ponchielli, che offre agli studenti delle scuole cremonesi la possibilità di esprimere il loro giudizio motivato e argomentato sugli spettacoli in cartellone al Ponchielli. Protagonista di questo appuntamento è 'Un Amico', omaggio di Mario Brunello e Virgilio Sieni a Ezio Bosso, in chiusura della stagione di Danza. 

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CATERINA CIVIDATI - 3ª LICEO CLASSICO MANIN
“Un amico”, andato in scena lo scorso martedì al teatro Ponchielli, è stato uno struggente e profondo omaggio alla figura di Ezio Bosso, che, prima di essere stato un ottimo musicista, è stato grande amico di Mauro Brunello. Proprio quest’ultimo ha aperto la serata con un breve discorso di introduzione in cui ha menzionato le radici, titolo stesso della sonata di Bosso “Roots” del 2014.
La scelta musicale del vincitore del Diapason d’Or non è stata decisamente lasciata al caso: sono stati infatti proposti al pubblico vari brani composti da alcuni dei più grandi maestri della storia della musica, da Cage a Bach a Messiaen, che hanno ispirato Bosso nella sua carriera musicale.
Il violoncello di Brunello è stato egregiamente accompagnato da Maria Semeraro al pianoforte e, senza limitarsi al semplice suonare ma vivendo la musica dei loro pentagrammi, i due sono riusciti ad esprimersi al meglio in una performance intensa ma allo stesso tempo meditativa, che si è sposata perfettamente con la coreografia di Virgilio Sieni.
Il palco, completamente vuoto ad eccezione dei due strumenti, è diventato infatti il luogo in cui i danzatori Jari Boldrini, Maurizio Giunti, Andrea Palumbo, Valentina Squarzoni e Linda Vinattieri, capaci di rendere i loro corpi strumenti di genuina comunicazione, hanno trasmesso al pubblico commozione e affetto, come se ogni passo fosse stato ideato in seguito ad un ricordo o a un’emozione condivisa. A intensificare l’esibizione della Compagnia Virgilio Sieni hanno giocato un ruolo importantissimo le luci di Andrea Narese che, in contrasto con il nero della scena, sono state in grado di creare un ambiente un luogo fuori dal tempo e dallo spazio, perfetto per l’occasione.
Al termine dello spettacolo si è tenuto anche un dialogo con il pubblico moderato da Alessandro Iachino, “Storia di un incontro”, preziosa occasione di riflessione riguardo all’amicizia, all’arte e alle emozioni che da essa possono scaturire.
Ogni momento della serata ha contribuito a rendere lo spettacolo più di un semplice tributo, ma un modo per indagare le stesse radici di Ezio Bosso, da un lato quelle di un legame che ha saputo unire umanità e musica, causa e fine del loro rapporto e dall’altro quelle di un compositore provetto, ricordandolo come musicista e, soprattutto, come amico.

CHIARA MORETTI – 5ª LICEO SCIENTIFICO ASELLI
Un amico, connubio tra le arti, dove la forza evocativa della musica si fonde con l’intima gestualità della danza, e al contempo tributo di un uomo all’eredità d’un artista di cui gli era nota congiuntamente l’anima e l’opera, è il titolo che campeggia sul programma di sala del 6 maggio al teatro Ponchielli. La sua semplicità disarmante, coniugata alla consapevolezza di trovarsi all’appuntamento conclusivo della rassegna di danza, confonde lo spettatore, reazione amplificata dallo scorgere due imponenti strumenti sul palco: un pianoforte in fondo sovrastato da un violoncello.
Sulla scena deserta appare una figura che si appresta a pronunciare un discorso con un messaggio immediato, ma dalla portata universale. Il musicista Mario Brunello riconosce l’incisività dell’incontro e dell’amicizia con Ezio Bosso, compositore e pianista prematuramente scomparso nel 2020, scaturita dalla condivisa devozione al pentagramma. La Sonata “The Roots”, tratteggiata da Bosso per l’amico nel 2014, diviene l’agognata meta di un percorso, accompagnato da Maria Semeraro al pianoforte, attraverso i brani dei predecessori, la contemplazione meditativa di Pärt, l’indeterminazione della performance che regna in Cage, la profondità espressiva dell’armonia di Bach e la lentezza della melodia estatica di Messiaen, il tutto nell’ottica di una perpetua evoluzione alle arti.
Dalla vorticosa oscurità scandita dal fraseggio, la danza emerge intrecciandosi in modo perfetto con il suono dall’istante in cui gli artisti della compagnia Virgilio Sieni compaiono in un susseguirsi di sguardi e gesti carichi di complicità. La naturalezza dell’esecuzione conferisce fluidità all’insieme che intende palesare allo spettatore l’evoluzione della musica. Tale atmosfera senza tempo, nella quale la luce pare assente e l’ambientazione è imprecisata, è scalfita dalla scelta dei costumi dai colori sgargianti che sembrano pretendere di calare la rappresentazione in un’epoca predefinita.
I ballerini non solo abitano la danza, ma divengono personificazioni delle note, dalle legature alle riprese. Rispettano con simultaneità reciproca il solfeggio e infondono nuova forza ai crescendo in uno schema, che, mai distante, assume le tinte di un progetto emotivo dove musica e danza, componenti inscindibili, si compenetrano ed appartengono. 

CATERINA TOZZI - 4ª LICEO SCIENTIFICO ASELLI
Gli spettatori del teatro Ponchielli di Cremona, la sera del 6 maggio, sono stati spronati alla riflessione, a un’analisi interiore sul significato profondo e più nascosto dell’amicizia, attraverso le musiche di Cage, Bach, Messiaen, Pärt e Bosso. Buio sul palco, una luce sugli strumenti e i musicisti; il pubblico è ammutolito, coinvolto nelle particolari musiche di apertura. Si apre così il tributo, in collaborazione con il coreografo Virgilio Sieni, all’amico di Mario Brunello, violoncellista, Ezio Bosso. Lo spettacolo cresce come un ecosistema grazie al lavoro sui brani del maestro: la musica, piena, invade i corpi dei ballerini creando contatto, stasi ed equilibri precari. Così, la fisicità delle melodie emerge e crea un dialogo con la danza, espressione ideale per allontanarsi dalla razionalità e approdare alla comprensione delle relazioni. La danza viene svuotata e ricostruita perfettamente sulle sinfonie, quasi a ricercare una complicità sottesa tra musicisti e ballerini; sul palco è forte la presenza di entrambi, si percepisce la sinergia e la compenetrazione tra le due arti. La solitudine, l’empatia e l’amore per un amico sono descritti dai movimenti forti dei cinque ballerini, dalla prossimità dei corpi e dall'improvviso distacco. “La musica come la vita si fa insieme”, amava ripetere Ezio Bosso, ed è su queste parole che il progetto di un’amicizia “musicale” tra la compagnia di Sieni, Brunello e la pianista Maria Semeraro si concretizza. L’amicizia e i legami affettivi, in tutte le loro sfumature, si trasformano in movimenti, note e linguaggi; l’energia della musica dal vivo si unisce all’espressività dei danzatori a creare un’esplosione di emozioni contrastanti. Lo spettatore, travolto dalla dinamicità dei corpi sul palco, viene trasportato dalle interessanti musiche in un viaggio personale atto a comprendere la definizione di amicizia. Assoli, duetti e quartetti si alternano sul palco donando al teatro immagini memorabili: cerchi, spirali e caos diventano i protagonisti, forse ad interpretare le diverse forme di relazioni. Si è assistito dunque ad un sotteso intreccio di passione, affetto e sintonia e un contemporaneo invito a riflettere sulla ancora sconosciuta importanza dell’amico.

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