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CREMONA

Arte sacra: geometrie di luce, presenza del mistero divino

Venti grandi tele del soresinese Dellanoce in mostra nella chiesa dell’ospedale Maggiore fino al 4 maggio

Mariagrazia Teschi

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mteschi@laprovinciacr.it

28 Aprile 2025 - 10:17

Arte sacra: geometrie di luce, presenza del mistero divino

CREMONA - «Mi sono avvicinato al tema dell’arte sacra durante le frequenti visite presso il Santuario di Nostra Signora di Lourdes. Qui, attraverso la meditazione e il raccoglimento, l’anima si pone alla presenza di Dio. Il silenzio ci apre a Dio in un atto di fede e di speranza. E qui mi hanno affascinato le spettacolari vetrate colorate e la Via Crucis. Impressioni e sensazioni fortissime che ho voluto riportare sulla tela con l’intento di proporre un’arte sacra che privilegi la figura moderna con le sue linee geometriche ed i suoi colori. Ho scelto una composizione con al centro la figura di Cristo che troneggia nella rappresentazione dei Sacri Misteri della sua vita» spiega Roberto Dellanoce.

I Sacri Misteri della vita di Gesù è il titolo che l’artista soresinese ha affidato alla mostra itinerante allestita fino al 4 maggio presso la chiesa dell’ospedale maggiore di Cremona. Uno stile che lo contraddistingue ormai da lungo tempo e di cui sono costellati numerosi edifici sacri del cremonese. I dipinti sono realizzati ad acrilico, con colori vividi e luminosi, a mo’ di vetrata, in cui la sfumatura dei colori ha la funzione di suggerire la presenza emotiva di Dio: un trionfo di blu, azzurro, rosso, giallo, oro e marrone in tutte le loro declinazioni.


L’artista le presenta attraverso una figurazione moderna, essenziale seppure mai banale, in cui la linea e la forma vanno a definire una precisa gestualità che rimanda direttamente al significato e al simbolo. Al centro la figura di Cristo è il fulcro attorno al quale il pittore costruisce complesse quanto affascinanti architetture visive.


Grande è il cuore di Dellanoce, Soresinese dell’anno 2018, che ha scelto di donare la sua ricca collezione di opere a tema sacro nei luoghi simbolo della sua città d’origine: il Monastero della Visitazione, la chiesa del Buon Pastore - Oratorio Sirino, la Casa di riposo Zucchi Falcina e l’oratorio Femminile di Soresina e poi alle chiese di Martignana Po, Barbata, Crotta d’Adda. «Il desiderio del dono nasce dalla consapevolezza che solo con la speranza e la bellezza si potrà creare un mondo migliore, soprattutto in periodi di forte criticità come quelli che stiamo attraversando», aggiunge.


Lo ‘sforzo’ esecutivo nella rappresentazione dei Misteri gaudiosi (nella chiesa dell’ospedale sono esposte 20 grandi tele) consiste, nelle intenzioni del pittore, nell’identificare le scene più significative che la lettura dei Vangeli via via propone, perché chi osserva possa trarne immediata leggibilità, comprensione e raccoglimento. Un invito ed una sollecitazione a contemplare in profondità il mistero divino che ognuno di essi vividamente rappresenta. Ecco allora La nascita di Gesù, La Presentazione nel tempio e Gesù fra i dottori, l’Annunciazione a Maria e L’incontro di Maria con Elisabetta per citarne alcuni.


Anche la serie della Via Crucis, donata da Delledonne alla Diocesi di Serrinha nello Stato di Bahia, in Brasile, risponde ai criteri artistici e stilistici che hanno guidato fin qui il pittore. Una Via Crucis moderna per le sue linee e, principalmente, per i suoi colori inusuali nei dipinti che descrivono la passione e che sollecita due riflessioni: che il pittore abbia voluto lasciare, a chi contempla, credente oppure no, la libertà di una personale interpretazione nei confronti del dolore e della compassione; la seconda ce la suggerisce monsignor Ottorino Assolari, missionario e vescovo emerito di Serrinha e cioè «che la passione di Cristo, sofferta per noi, vorrebbe renderci liberi da ogni dolore e da ogni tragedia, proprio perché già assunte da Lui, il che potrà diventare realtà se gli uomini saranno capaci di abbracciare il suo messaggio di amore».


Già allievo del maestro Gino Antonini a Castelleone, membro del sodalizio Adafa, Dellanoce ha al suo attivo una intensa attività produttiva ed espositiva. Fra le sue passioni, accanto al tema dell’arte sacra, il paesaggio padano e le cascine immerse in una vegetazione rigogliosa resa con tinte calde e vibranti, spesso contrassegnate da atmosfere raccolte su cui soffermarsi a lungo e dove l’insieme si offre come un generoso dono della natura.

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