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MUSEO DIOCESANO

Nell’atelier del Malosso itinerari di arte e storia

Da oggi all’8 giugno la mostra diffusa che esplora il contesto in cui il pittore si formò e affermò

Mariagrazia Teschi

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mteschi@laprovinciacr.it

04 Aprile 2025 - 11:20

Nell’atelier del Malosso itinerari di arte e storia

CREMONA - Giovanni Battista Trotti, il cavalier Malosso, è stato un artista che ha saputo intercettare i gusti e le richieste della nobiltà del suo tempo coniugando la formazione avvenuta in ambito locale con le influenze di artisti come Sojaro, Sammacchini, i fratelli Carracci e i Campi. Vuole esplorare il contesto in cui Malosso si formò e si affermò come pittore indipendente, approfondendo il funzionamento della sua bottega la mostra curata dal conservatore del Museo Diocesano di Cremona Stefano Macconi e da Raffaella Poltronieri, storica dell’arte dal titolo ‘Il Cavalier Malosso’.

L’intervento di don Gianluca Gaiardi, direttore del Diocesano durante la conferenza stampa di presentazione 

Un artista cremonese alla corte dei Farnese presentata ieri al Museo Diocesano che la ospita e da oggi aperta al pubblico. Una mostra diffusa su due sedi tra Cremona e Piacenza (dal 10 aprile a palazzo Farnese con l’esposizione del trittico Salazar) le due città in cui l’artista operò maggiormente, e insieme itinerante sul territorio a ‘caccia’ dei tanti capolavori di cui chiese e palazzi sono ricchissimi. Ha fatto gli onori di casa il direttore del Museo Diocesano don Gianluca Gaiardi che ha portato anche il saluto del vescovo.

Massimo Dell’Anna, Gian Domenico Auricchio, Rodolfo Bona e Cesare Macconi 

«Una mostra itinerante – ha spiegato – non solo per la collaborazione con i Musei Civici di Palazzo Farnese di Piacenza, ma anche per la presenza e il rimando ad altre opere del Malosso che ha lasciato tracce della sua arte in diverse aree del territorio. Basta attraversare la piazza - ha aggiunto - per ammirare il grande affresco dell’Annunciazione in Cattedrale, oppure arrivare fino alla chiesa di San Luca, accanto alla quale sorge il tempietto con la cupola affrescata proprio da Trotti e dalla sua bottega».

Bottega del Malosso (A. Mainardi?) ‘Circoncisione’, post 1600

A seguire gli interventi degli ‘attori’ che hanno permesso, a vario titolo, la realizzazione della mostra, un lavoro di squadra frutto di lunghi mesi di lavoro. Giandomenico Auricchio, presidente della Camera di Commercio di Cremona-Mantova e Pavia ha sottolineato la felice collaborazione tra l’ente che presiede e il Diocesano importante «per almeno tre motivi: perché vedere Piacenza e Cremona unite nel valorizzare la figura dell’artista ci dice che già nel Cinquecento l’arte non era ristretta dentro confini; perché dimostra come questo Museo nato da pochi anni si sia già affermato nel panorama culturale della città e non solo; perché ci sono due giovani studiosi che si impegnano con passione e competenza per promuovere la cultura del nostro territorio. E fare cultura - ha aggiunto - significa sviluppare economia».

Il rapper cremonese Frankie hi-nrg mc ieri alla presentazione 


Che la crescita di un territorio avvenga anche attraverso le intese e le sinergie è stato ribadito dall’assessore alla Cultura Rodolfo Bona: «Investire nella cultura è fondamentale, anche se a volte difficile da far comprendere. Ma è da questo tipo di collaborazioni che cresce un territorio come il nostro. Lo vediamo nella collaborazione tra il Museo Diocesano e il Sistema Museale di Cremona, tanto sul piano della didattica quanto su quello dell’offerta culturale, come ben rappresenta questa mostra, in cui i Musei Civici hanno partecipato con due prestiti: ‘Cremona guerriera’ al Diocesano, l’allegoria della città in forme femminili e i due sta allegoria del Malosso mentre escono dai depositi della Pinacoteca per la prima volta dopo decenni, i due pennacchi strappati dalla cappella nella chiesta dei Cappuccini di Regona di Pizzighettone destinazione Piacenza».

Il particolare della ‘Circoncisione’ raffigurato nella locandina


In chiusura l’intervento di Cesare Macconi, presidente di Fondazione Comunitaria: «Non a caso oggi ci troviamo in un luogo di arte che Fondazione ha particolarmente a cuore. Verranno altri momenti di collaborazione e ci saremo allargando orizzonti e obiettivi».

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