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CREMONA

San Lorenzo, l’essenziale è invisibile agli occhi

Al Museo Archeologico percorso per non e ipovedenti con reperti ricostruiti in 3D

Barbara Caffi

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bcaffi@laprovinciacr.it

14 Marzo 2025 - 05:20

San Lorenzo, l’essenziale è invisibile agli occhi

CREMONA - «Io non lo farò mai, perché per me visitare un museo vuol dire confrontarmi con le persone che mi accompagnano o che io accompagno. Però, quando è stato aperto l’Archeologico e sono stati fatti i primi passi per un percorso inclusivo per non vedenti e ipovedenti, mi sono chiesta se sarei mai riuscita a visitare il museo da sola, senza dover essere aiutata da nessuno. Ora è possibile»: Flavia Tozzi, presidente cremonese dell’Unione italiana ciechi e ipovedenti, ha promosso a pieni voti l’ultimo passo compiuto dal Museo di San Lorenzo verso un’apertura reale e concreta a tutto il pubblico, fragilità comprese.

È un tracciato, quello dell’Archeologico, intrapreso fin dall’inizio della sua storia e che da ieri ha raggiunto un ulteriore traguardo. Alcuni reperti - compreso il capitello dei leoni e il frammento di testa virile, tra gli oggetti esposti più simbolici - sono stati riprodotti in 3D, utilizzando una bioplastica compostabile ed ecosostenibile. Potranno essere toccati, maneggiati a piacere, ‘letti’ e ‘visti’ da chi non vede. Sono di piccole dimensioni, proprio a misura di bambino perché il percorso è stato pensato per i non vedenti, ma in realtà può essere usato da tutti, scoprendo attraverso il tatto un altro modo di percepire la realtà che ci circonda.

Presentando il progetto - possibile grazie al contributo di Regione Lombardia (Avviso Unico Cultura 2024) -, la conservatrice dell’Archeologico Marina Volonté ha ricordato come già «dal 2009 il museo sia dotato di testi in Braille, sagome in rilievo e targhe tattili», così come negli anni si sono aggiunti supporti per chi ha fragilità cognitive. Un impegno fortemente voluto da questa e dalle precedenti amministrazioni, perché come ha ricordato l’assessore alla Cultura Rodolfo Bona «soprattutto in tempi come questi che stiamo vivendo anche la possibilità di frequentare e vivere i musei è un’occasione di crescita culturale, di dialogo e di confronto quanto mai necessari per affrontare il presente».

Il progetto è stato realizzato in collaborazione con l’Istituto Ciechi di Milano, il cui direttore Franco Lisi ha sottolineato che «la tecnologia oggi consente a un ragazzo cieco di avere supporti indispensabili, come display in Braille e la sintesi vocale. Seppure con grandi difficoltà, l’inclusione ha fatto grandi passi avanti ed è cresciuto il senso di responsabilità sociale. Il fatto che siate qui ad ascoltarci - ha aggiunto, rivolgendosi a una classe dell’Anguissola - ne è la testimonianza. Ricordatevi che il mondo progredisce solo se si va avanti tutti insieme. È l’unico modo per arrivare in cima alla vetta».

Anche la Fondazione Catarsini, da anni impegnata per favorire l’inclusione di persone cieche e ipovedenti, ha collaborato alla riuscita del progetto. All’associazione toscana si deve una speciale audioguida che consente una visita all’Archeologico in totale autonomia. «È importante che tutti abbiano pieno accesso ai luoghi culturali - ha sottolineato la presidente Elena Martinelli -, così come è importante che tutti imparino a usare tutti i sensi», riferendosi a un’esperienza del liceo artistico Gentileschi di Carrara in cui i ragazzi bendati hanno dipinto riconoscendo i colori attraverso odori associati, pensando per esempio che il giallo ‘sa’ di limone. L’essenziale è invisibile agli occhi, diceva il Piccolo princpe di Antoine de Saint-Exupéry e non a caso questo progetto vuole ‘Rendere visibile l’invisibile’.

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