L'ANALISI
09 Febbraio 2025 - 11:20
La Sala Rossa e l'ufficio utilizzato da Roberto Farinacci a partire dal 1922
CREMONA - Il 2025 inizia con un’importante collaborazione tra la Delegazione cremonese del FAI e la Prefettura finalizzata alla valorizzazione degli ambienti prefettizi in palazzo Tinti Pallavicino Clavello, sede del palazzo del Governo. Per volontà del prefetto Antonio Giannelli, a partire da domenica 23 febbraio (e poi domenica 30 marzo e domenica 27 aprile) la dimora storica di corso Vittorio Emanuele II apre le sue porte alla cittadinanza, alla scoperta degli appartamenti prefettizi privati e di rappresentanza. Le visite, a cura dei volontari del FAI cremonese, saranno l’ occasione di conoscere non solo la storia del complesso architettonico ma anche il ruolo e i compiti della Prefettura.
Si passeggerà attraversando le eleganti sale che custodiscono capolavori artistici di particolare rilievo e nelle quali si svolgono concretamente numerose attività istituzionali. Qui sono state ospiti le più importanti cariche pubbliche del Paese. Lungo il percorso, oltre alla sale di rappresentanza (come la sala da biliardo e la sala rossa), si potranno visitare eccezionalmente anche gli ambienti ad uso privato del prefetto, tra cui l’ufficio utilizzato da Roberto Farinacci a partire dal 1922 e la grande terrazza.
Per ciascuna data (23 febbraio; 30 marzo; 27 aprile) sono previste due visite guidate di 45/60 minuti circa, con partenza alle ore 15.30 e alle ore 17. L’accesso è consentito esclusivamente tramite prenotazione, da effettuare entro il mercoledì precedente alla visita sul sito https://faiprenotazioni.fondoambiente.it/ (digitare Prefettura di Cremona nel campo di ricerca) oppure cliccando direttamente al link https://bit.ly/Prefettura_Cremona; il ritrovo è all’ingresso del palazzo (corso Vittorio Emanuele II, n° 17 - Cremona) una decina di minuti prima dell’inizio della visita.
L’ingresso è libero con contributo suggerito a partire da € 3 che potrà essere versato in loco. Il ricavato dell’iniziativa sarà interamente destinato alle attività istituzionali del FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano, che proprio quest’anno celebra i suoi 50 anni di attività nell’ambito della tutela e valorizzazione del patrimonio culturale italiano.
Dell’originario nucleo cinquecentesco del palazzo del Governo, voluto dalla famiglia Tinti, non resta che il loggiato del cortile. Nella seconda metà del ‘500 l’edificio passò alla famiglia Pallavicino e all’inizio dell’800 ai Pallavicino Clavello, che affidarono la decorazione dei saloni in facciata all'artista cremonese Giuseppe Manfredini. Divenuto di proprietà Maffi, l’architetto Carlo Visioli ne progettò il prospetto principale che verrà ampliato e modificato negli anni ‘30 del Novecento. Ad accogliere i visitatori l’elegante scalone realizzato nel finire degli anni ’50 del secolo scorso dall’architetto Vito Rastelli e decorato da Mario Busini; ad impreziosire l’ambiente il Capaneo, una scultura di Arturo Ferraroni donata dalla famiglia dell’artista.
Gli attuali appartamenti del prefetto furono trasformati in sale istituzionali e uffici nella seconda metà dell’Ottocento dall’architetto Emilio Brilli, coadiuvato da una squadra di decoratori. Tra gli ambienti più significativi che saranno aperti al pubblico la sala del Biliardo, con tre importanti opere di Antonio Rizzi (Ballerina da circo, Ritratto di giovane signora, Ritratto di Bruna Barbetti) e di Massimo Gallelli, la camera da letto, dalle pareti in broccato d’oro e in cui fu ospitato il Presidente della Repubblica Sandro Pertini nella sua visita ufficiale a Cremona il 24 settembre 1982, e la Sala Rossa, indubbiamente la più scenografica e destinata agli incontri di rappresentanza e alle visite ufficiali. Il soffitto eclettico in stile neogotico ha un fondo rosso che riprende la decorazione del broccato che ancora ricopre le pareti della sala, mentre i quattro sovrapporte, datati 1867 e opera di Omobono Longhi, raffigurano dei paesaggi di fantasia.
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