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IN SCENA AL PONCHIELLI

Simon, il garbo in un sorriso

‘La strana coppia’ apre la rassegna per la Grande Età, la comicità elegante di Guidi e Ingrassia conquista

Barbara Caffi

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bcaffi@laprovinciacr.it

18 Gennaio 2025 - 05:25

Simon, il garbo in un sorriso

CREMONA - Brillano le mille luci di New York, ma non per Oscar e Felix, amici del cuore dai caratteri opposti, abbandonati dalle rispettive mogli e decisi a una difficile convivenza per riempire le stanze di una casa vuota e soprattutto l’horror vacui delle loro esistenze allo sbando. Ieri pomeriggio al Ponchielli, La strana coppia - storica pièce di Neil Simon che ha avuto decine di adattamenti in tutto il mondo - ha inaugurato l’edizione 2025 della Grande Età, rassegna dedicata al pubblico più maturo e con un occhio di riguardo a case di riposo e centro anziani: un Ponchielli, insomma, che nel solco di una tradizione ultradecennale, sa essere davvero pubblico.


In scena, in perfetto equilibrio, sempre attenti a farsi reciprocamente da spalla o a condurre il gioco Gianluca Guidi, nel ruolo di Oscar, e Giampiero Ingrassia nei panni di Felix. Completano il cast Francesco Corucci, Riccardo Graziosi, Rosario Petix, Simone Repetto e con Claudia Tosoni e Chiara Ruta. Figli d’arte con una loro spiccata individualità, Guidi e Ingrassia sono portatori sani di un modo di far teatro brillante che è tutto fuorché sguaiato, lontano anni luce dalla volgarità e con un’eleganza innata. Il testo di Simon - la prima volta in scena nel 1965, sessant’anni e non sentirli -, adattata dagli stessi interpreti con Guidi che cura anche la regia, ha tempi comici perfetti, venati da spunti amari.

La casa di Oscar ospita periodicamente un gruppo di amici per il pokerino e presenta tutti gli stereotipi dei maschi lasciati a loro stessi: cicche di sigaretta che si possono chiamare per nome da tanto che giacciono abbandonate nei portacenere, tramezzini ammuffiti, elettrodomestici che non funzionano, briciole e polvere. Perfino il pesce rosso del figlio di Oscar non se la passa troppo bene. L’arrivo di Felix è dirompente: nevrotico, lamentoso, appassionato di cucina - il bacon lo fa sudare, mica lo frigge - ossessionato dai batteri, dal purificatore dell’aria, dai sottobicchieri e dalle pattine, il neo convivente ribalta la casa, detta regole, dà un ordine al caos.

La regia di Guidi punta tutto sulle relazioni umane, sulla difficoltà di incontro/confronto che porta allo scontro. L’originale aveva giocato anche su una certa ambiguità sessuale: nella locandina del film di Gene Sacks con Walter Matthau e Jack Lemmon, quest’ultimo indossava un grembiulino, teneva in una mano un mestolo e nell’altra un piumino per la polvere, maschera di una femminilità sotto traccia e non conforme ai canoni virili.

Questo adattamento, invece, guarda alle differenze caratteriali, con simpatia e rispetto mette alla berlina i tic di Felix ed esalta la sciatteria di Oscar, amplifica la distanza tra i due per esaltarne la vis comica. E il gruppo del pokerino rimpiange i mozziconi in giro per casa tanto quanto la birra ghiacciata e il canard rôti à la capucine. Quella tra i due protagonisti è una relazione di coppia e poco importa se siano amici o marito e moglie. Anche se gli amori finiscono e i matrimoni pure, mentre le amicizie si evolvono e a volte si sfilacciano ma raramente muoiono. Si sorride, si ride con grazia. Il pubblico applaude con convinzione.

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