L'ANALISI
A TEATRO
28 Novembre 2024 - 12:53
CREMONA - Torna l'appuntamento con #DIRITTODICRITICA, l'iniziativa organizzata dal giornale La Provincia e da Fondazione Teatro Amilcare Ponchielli, che offre agli studenti delle scuole cremonesi la possibilità di esprimere il loro giudizio motivato e argomentato sugli spettacoli in cartellone al Ponchielli. Protagonista di questo appuntamento è "Momenti di trascurabile (in)felicità".
Lo spettacolo che il 20novembre ha dato avvio al concorso diritto di critica è “Momenti di trascurabile (in)felicità” e si tratta di una rappresentazione di Francesco Piccolo e Pif, unici interpreti della esibizione. I due artisti, entrambi attivi in campo cinematografico, si sono alternati sul palco per esprimere in forma di racconti, più o meno brevi, quegli attimi in cui si assapora la felicità dei piccoli gesti quotidiani e per dar voce a quelle dinamiche famigliari che spesso riteniamo singolari, ma che si rivelano un evento quasi universale. Ascoltando le parole dei due attori ci si dipinge la scena con i volti dei cari o la si collega a un particolare fatto capitato realmente e ciò favorisce l’immedesimazione degli ascoltatori, i quali diventano così i veri protagonisti della scena. Il palcoscenico infatti è spoglio, ad eccezione di due alti sgabelli paralleli con ciascuno davanti un leggìo; le luci sono focalizzate sugli attori che durante la performance rimangono nei pressi della sedia o escono alternativamente dal palco. Non ci sono colori né movimenti, lo svolgersi dello spettacolo è scandito solamente dalle voci degli interpreti e da alcuni sporadici e rapidi scatti musicali in cui la narrazione è improvvisamente interrotta per un momento di pura commedia con tanto di canto e ballo. Francesco Piccolo e Pif diventano dunque testimoni dell’esistenza comune e si prendono ironicamente gioco di essa raccontando i vari episodi con l’insistenza tipica delle barzellette, ne è un esempio la ripetizione assidua della frase da comunicare al presidente Napolitano. Tale formulazione invoglia il pubblico alla risata, che in sala è stata abbondante, e rende la narrazione semplice da capire, in aggiunta il lessico utilizzato dagli attori appartiene a un campo semantico informaleIn chiusura della rappresentazione è stato chiesto al pubblico di raccontare un loro momento di trascurabile (in)felicità ed esso, inizialmente restio, ha poi accolto la sfida proponendo alcuni esempi. Lo spettacolo è rivolto a qualsiasi genere di persona perché quel che viene descritto è la vita di tutti i giorni, ma sicuramente è dedicato maggiormente a un pubblico adulto poiché le situazioni esposte spesso riguardano temi quali i figli, le assemblee di condominio e i rapporti la moglie e pertanto i ragazzi non possono pienamente apprezzare le battute.
BOSSONI DIEGO – 3 LICEO ASELLI
Numerose storie, battute brillanti e risate frequenti… mercoledì sera è andato in scena presso il Teatro Ponchielli “Momenti di trascurabile (in)felicità”, che ha visto nel ruolo di protagonisti: lo scrittore Francesco Piccolo e Pif. Lo spettacolo che ruota attorno a eventi di vita quotidiana narrati, con un tocco di comicità, da parte degli attori non può che coinvolgere direttamente il pubblico, talvolta facendolo pensare “Certo… È successo anche a me…”. La rappresentazione è caratterizzata da numerosi racconti, l’uno indipendente dall’altro, come d’altronde la presenza scenica dei due protagonisti: essi di rado dialogano fra di loro, privilegiando soliloqui e, talvolta, non sono presenti entrambi sul palco. Sicuramente nell’allestimento risalta il minimalismo scenico: composto da due leggii e altrettanti sgabelli, le luci puntate a cerchio su chi parla, ma soprattutto l’assenza di costumi scenici. Dal momento che Piccolo e Pif vogliono far immergere lo spettatore in una condizione di naturalezza e quotidianità, come sottolineano anche le esclamazioni spesso rivolte verso il pubblico o il fatto di rendere questo protagonista sul finire della rappresentazione teatrale. Certamente il modo di recitare dei due attori è diverso: Francesco Piccolo preferisce lunghe storie comiche narrate con ritmo incalzante e costante, motivo della sua “onnipresenza” sul palcoscenico; al contrario Pif predilige battute brevi, ma significative, che suscitano una risata istantanea, ciononostante non rimangono impresse nello spettatore come i lunghi racconti di Piccolo. Insomma, è uno spettacolo pensato per far divertire la platea, però al contempo spingerla a riflettere sulle possibili vicissitudine legate ai momenti quotidiani. Oltre a ciò, la differenza interpretativa (anche riguardante il contenuto) degli attori può risultare al pubblico a tratti troppo marcata, tuttavia i protagonisti riescono nel loro scopo: regalare una serata leggera e interessante ai propri spettatori.
CARINI CAMILLA – 3 LICEO ASELLI
I piccoli momenti che regalano grandi risate
Lo scrittore e regista Francesco Piccolo, con la partecipazione del conduttore televisivo Pif, giunge ad animare il Teatro Ponchielli nella seconda serata della stagione di prosa. A divertire il pubblico sono proprio i “Momenti di trascurabile (in)felicità”, spaccati di quotidianità ironici, drammatici, con cui assaporare il piacere e il dispiacere della vita e sui quali non c'è solitamente né tempo né pazienza di soffermarsi. Una trasposizione teatrale dell’omonimo libro da parte del suo autore presentata in una scena allestita da soli due leggii e altrettanti sgabelli in legno, ma che regala una confortevole intimità con il pubblico, mentre questi ode gli aneddoti riproposti con quella tipica semplicità che si respira in un’uscita tra amici. Novanta minuti di spettacolo che spaziano dagli impossibili amori a distanza a citazioni sulla presunta rivalità tra Piacenza e la “Città del violino”. Le luci sono soffuse e indirizzate sui due protagonisti, i quali a tratti condividono la scena e talvolta si alternano conferendole una quasi impercettibile dinamicità. L’affabulazione di Piccolo e Pif stupisce gli spettatori grazie al loro talento abile nel divertire attraverso una coinvolgente ironia e il dialogo diretto con il pubblico, presentando così le situazioni di vita quotidiana più significative, ma che spesso paiono banali o addirittura ci indispettiscono; un’alternanza tra umorismo e riflessione, animata persino da pochi minuti di musica italiana tratta dal Festival di Sanremo. La voce di Pif introduce lo spettacolo, egli si cala nella prospettiva del pubblico e racconta quei momenti che si interpongono tra la prima battuta e il desiderio quasi istantaneo di arrivare alla fine, se questa è di poco gradimento, proprio come accade ai genitori durante le festine di compleanno dei propri figli. “Ma ora c'è la torta”: come rispondere ad una tale pericolosa affermazione? Un dilemma condiviso dalla maggioranza degli spettatori attraverso un clamoroso applauso che scalda subito l'atmosfera. Uno spazio speciale è riservato proprio a questi ultimi che in conclusione vengono invitati a raccontare i loro momenti di infelice felicità: Pif con in mano un microfono si aggira per la platea cercando le mani alzate di madri, figli e anche di un sacerdote, i quali rievocano episodi esilaranti o inaspettati di vita vissuta.
CHIAVEGATO CARLO ALBERTO – 3 LICEO ASELLI
Due luci, due leggii e due uomini. Così è andato in scena lo spettacolo di “Momenti di trascurabile (in)felicità” in cui i protagonisti, Piccolo e Pif, hanno saputo catturare l'attenzione del pubblico al Teatro Ponchielli durante la serata di mercoledì. La riuscita dello spettacolo però va oltre quello che si vede sul palco e il lavoro dietro le quinte è stato fondamentale: gli attori hanno dovuto non solo selezionare per bene il testo da raccontare, ma anche trovare il giusto ritmo e la giusta intonazione per ogni battuta, trasformando aneddoti apparentemente banali in momenti di comicità raffinata. Nonostante ciò, va ammesso che alcune battute, le più lunghe, siano risultate piuttosto ripetitive come quella sul Giapponese, ragazzino che tormentava i genitori, girovagando continuamente per la casa. Dello stesso stile quella su Giorgio Napolitano, anche se più ricercata e accurata: alla fine dei conti vi era una continua suspense che teneva lo spettatore incollato alla narrazione, per poi alla fine farsi una risata sulla casualità degli eventi. Quest’ultima battuta è stata introdotta dall’Inno di Mameli, unica presenza musicale nello spettacolo: in generale, infatti, la lettura era accompagnata dalle risate del pubblico. In modo originale poi, Piccolo e Pif hanno deciso di coinvolgere gli spettatori: verso la fine dello spettacolo, infatti, sono scesi dal palco, aprendo un dialogo spontaneo con alcuni spettatori. Questo momento ha spezzato la distanza tra attori e platea, trasformando il pubblico da semplice osservatore a parte attiva dello show. È stato un gesto che ha reso l'atmosfera ancora più informale e divertente, sottolineando come l'ironia della messinscena risiedesse non solo nei testi, ma anche nell'abilità di ridere insieme delle piccole assurdità della vita quotidiana, tema centrale di tutto lo show. In qualche modo è stata un’ottima occasione di sana ironia, ormai difficilmente rinvenibile al giorno d’oggi.
Mercoledì 20 novembre si è aperta la stagione di prosa al teatro Ponchielli di Cremona con lo spettacolo Momenti di trascurabile (in)felicità di Francesco Piccolo con la complicità di Pif. Durante lo spettacolo, costituito da monologhi e dialoghi divertenti, ma che allo stesso tempo fanno riflettere, sono stati narrati dai due protagonisti momenti quotidiani sui quali, spesso, superficialmente non ci soffermiamo. Piccolo e Pif raccontano in maniera geniale attimi che fanno pensare a quanto sia bella, affascinante, splendida la vita, ma allo stesso tempo anche quanto sia difficile viverla. Intelligente la scelta di fare entrare e uscire continuamente gli attori, che rende dinamico uno spettacolo di base statico e aggiunge la componente attoriale a quella solamente verbale. Dunque, le luci diventano fondamentali per dare risalto a chi sta parlando e illuminare solo parzialmente l’altro personaggio se è in scena; per ciò è azzeccata la scelta di colpire con il raggio di luce solo l’attore e il suo leggio. La scenografia esigua, costituita soltanto dalle quinte nere da due sgabelli e i due reggi libri, crea un'atmosfera di ascolto e porta lo sguardo e l’attenzione sugli unici elementi importanti della scena, gli attori. Momenti di trascurabile (in)felicità riporta lo spettatore a notare le piccolezze che rendono felice e viva la vita. Molto difficile per il pubblico, ma anche interessante e coinvolgente, l’ultima parte di spettacolo, nella quale Pif scende dal palco e chiede a chi vuole di raccontare dei suoi momenti di trascurabile (in)felicità, trasformando quello che fino ad allora era rimasto un monologo in un dialogo con gli spettatori. Uniche note dolenti di questo spettacolo esilarante, ma anche di formazione, sono stati due racconti molto più lunghi degli altri che con la loro lunghezza hanno rischiato di far perdere il filo di quella che è la storia narrata privando di divertimento e significato uno spettacolo che nella sua interezza è stato pensato e ben elaborato.
RAZETTI MATTIA – 4 LICEO ASELLI
Lo spettacolo teatrale “Momenti di trascurabile (in)felicità”, tratto dai celebri libri dello scrittore e sceneggiatore Francesco Piccolo e interpretato con maestria dal poliedrico attore e regista Pif, è andato in scena mercoledì 20 novembre presso il Teatro Ponchielli di Cremona con la durata totale di novanta minuti, colmi di attimi sempre vivi. È un autentico gioiello che mescola ironia, riflessione e poesia. Sul palco, Pif si immerge nel tessuto delle piccole cose che compongono la quotidianità, offrendoci uno spaccato tanto banale quanto universale, con una leggerezza profonda che risuona insieme al pubblico.
Con la sua presenza scenica affabile e il suo stile inconfondibile, Pif trasforma il monologo in un dialogo ideale con gli spettatori. Ogni “momento” narrato è un frammento di vita, un’osservazione minuta che, tra una risata e l’altra, invita a riflettere su ciò che spesso diamo per scontato. Che si tratti dell’ironia delle situazioni più assurde o delle piccole felicità che si nascondono nelle pieghe del quotidiano, lo spettacolo ci porta a rivalutare il significato della “trascurabilità” e a riflettere anche sulle piccole azioni che non sempre vanno date per scontato.
La regia, essenziale ma incisiva, lascia spazio alle parole di Piccolo e alla straordinaria capacità narrativa di Pif, che alterna comicità disarmante a momenti di dolce malinconia. Le luci e le musiche, discrete ma ben calibrate, accompagnano il ritmo della narrazione, accentuando i contrasti emotivi senza mai risultare invadenti.
“Momenti di trascurabile (in)felicità” non è solo uno spettacolo: è un’esperienza di complicità con l’autore e l’interprete, un invito a guardare con occhi nuovi il valore del tempo e delle emozioni che riempiono le nostre giornate. È uno spettacolo che fa bene al cuore, capace di strappare sorrisi, stimolare pensieri e lasciare un’impronta sottile ma indelebile nella mente degli spettatori. Soprattutto i due protagonisti hanno accentuato la loro presenza sul finale, entrando in diretto contatto con il pubblico, che è stato in grado di raccontare esperienze comiche vissute in prima persona.
Consigliato a chiunque abbia voglia di riscoprire il piacere delle piccole cose, con leggerezza ma senza superficialità.
SEVERGNINI GIORGIO – 2 LICEO ASELLI
Mercoledì sera al teatro Ponchielli è andato in scena lo spettacolo di prosa “Momenti di trascurabile (in)felicità, tratto dall’omonimo libro di Francesco Piccolo e dal film di Daniele Luchetti.
In scena sono presenti unicamente due leggii, dai quali i due attori, lo stesso Piccolo e Pif, esprimono i propri momenti di trascurabile felicità e/o infelicità.
Si tratta di attimi e situazioni tipici della quotidianità di ognuno di noi, di gesti e atteggiamenti che abbiamo e che facciamo, talvolta anche inconsapevolmente.
In particolare, nei loro monologhi, alternandosi, si soffermano su aspetti presenti nella vita di tutti noi, esponendoli al pubblico uno dopo l’altro e, soprattutto, in chiave comica e ridicolizzante:
Piccolo esordisce con il racconto di una tipica festa di compleanno dei bambini piccoli, durante la quale i genitori esausti, proprio nel momento in cui vorrebbero andarsene, vengono trattenuti dalla famosa frase “c’è la torta!”.
Segue il racconto dell’inutilità dei regali di Natale: secondo Piccolo, tutti affermano con allegria “che bello il regalo!”, anche se nessuno ha capito di cosa si tratti. Dopo che quel regalo è utilizzato in ogni maniera possibile, alla fine viene impiegato per aprire il regalo del Natale successivo.
Invece, Pif si è soffermato maggiormente su brevi e divertenti interrogatori, reali, ma che l’abitudine ci ha strappato, come “perché il benzinaio ci dice sempre di andare un po’ più avanti dopo che la macchina si è già fermata?” o “come fanno le strisce del dentifricio Aquafresh a rimanere sempre separate?” o ancora “a cosa serve il taschino sui pigiami? Qualcuno l’ha mai usato?”, “perché i preti sfogliano sempre avanti e indietro il messale, tenendo mille segnalibri?”
E il gran finale è stato quando, a spettacolo terminato, Pif è sceso in platea a domandare qualche momento di trascurabile infelicità del pubblico; per caso, un simpatico e coraggioso sacerdote ha dichiarato che proprio quella mattina aveva sbagliato a leggere una sequenza sul messale, poiché non aveva preso il segnalibro corretto.
Momenti di trascurabile (in)felicità è stato uno spettacolo molto divertente e coinvolgente, impreziosito dall’atmosfera informale e ridicola creata dai due efficacissimi attori.
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