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Mario Biondi delicato e intimista, ma al San Domenico è show

Un nuovo progetto, quello proposto dal cantante siciliano, non solo realizzato a partire dal proprio repertorio, ma anche impreziosito da numerosi e riusciti omaggi

Greta Mariani

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redazioneweb@laprovinciacr.it

10 Novembre 2024 - 22:32

Mario Biondi delicato e intimista, ma al San Domenico è show

CREMA - No show. Solo il titolo del brano con cui Mario Biondi ha aperto il suo concerto, stasera al Teatro San Domenico. Ma uno show lo è stato, eccome. Un ritorno, a un anno (quasi esatto) dall’altro – ennesimo – sold out cremasco del cantante. «Mi tenete a battesimo un’altra volta, grazie per l'affetto», ha esordito Biondi, prima di intonare My Favorite Things e Fino all'ultimo respiro. Un trio inedito, composto da Elisabetta Serio (pianoforte), Aldo Capasso (contrabbasso) e Francesca Remigi (batteria) ha accompagnato l’interprete, seduto al centro della scena, in look total black, avvolto dal fumo e dalle luci colorate, in piena atmosfera dei locali jazz e blues, che la sua voce sa riempire di sfumature diverse e sempre profonde.

Un nuovo progetto, quello proposto dal cantante, non solo realizzato a partire dal proprio repertorio, ma anche impreziosito da numerosi e riusciti omaggi a grandi protagonisti del panorama musicale italiano e mondiale. Diversamente dall'ultima volta, l'avvio è stato affidato a brani più intimi e a ballate, poi seguite da pezzi più animati, come Cantalupe Island, No more trouble, Shine on, Rio de Janeiro Bue. Più volte Biondi ha sottolineato la bravura e la generosità artistica dei tre musicisti che si sono uniti al suo tour. Il tutto prima di rituffarsi in atmosfere più delicate, costantemente alternate ad altri mondi.

E così Love is a temple e La voglia, la pazzia hanno fatto scivolare rapidamente il concerto verso la metà della scaletta, poi arricchita da altri brani noti come I can't keep from crying (riproposta per la prima volta dopo molti anni), Black Shop, Fool of your love (canzone dimenticata in un cassetto e riscoperta per il progetto), A Child Runs Free. Perla al centro del repertorio, l’omaggio delicato a La donna cannone, di Francesco De Gregori. A concludere serata, in carrellata, Rivederti, Never Die, Jeannine Moody’s is mood e, tra le altre, l'immancabile This is what you are.

Con Rivederti, il cantautore e interprete ha dato al pubblico l’impressione che il concerto stesse finendo. «Questa è la penultima. Intendo la penultima a Sanremo. Ero nono e poi sono scivolato giù fino al diciannovesimo posto. Ma resta nel mio repertorio e io la eseguo sempre volentieri per voi». Un ricordo del passato come quelli che la stessa canzone evoca. Una parentesi sanremese, prima di tornare alla più classica scaletta e al genere che più gli appartiene.

Biondi ha cercato di dare tutto se stesso sul palco, in questa data zero che segna il ritorno della sua tournée, con una formazione strumentale e un progetto diverso rispetto a quella dello scorso anno, dopo aver attraversato ben 22 Paesi del mondo e aver fatto ritorno in Italia. Una ripartenza che, ancora una volta, ha scelto Crema come avvio dell’esperienza nei teatri. Ancora una volta premiata dal pubblico.

FOTO: FOTOLIVE/MASSIMO MARINONI

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