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CREMONA TRA POP E ROCK

Il ‘ruggito’ di T.K. «Dopo Stradeejay sogno in grande»

Il cremonese Dell’Osso pronto a calcare la scena musicale italiana

Giulio Solzi Gaboardi

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redazione@laprovinciacr.it

02 Ottobre 2024 - 12:19

Il ‘ruggito’ di T.K. «Dopo Stradeejay  sogno in grande»

CREMONA - Giovane, ruggente e volenteroso, T.K., nome d’arte del cremonese Tommaso Dell’Osso, è appassionato di rap fin da piccolo. Classe 2004, inizia a scrivere canzoni all’età di diciotto anni. Dopo aver fatto ascoltare qualche brano ai suoi amici, Tommaso fa il grande passo, e decidere di intraprendere un vero e proprio percorso artistico, a partire dal suo primo singolo, ‘Venere’, un brano sulla fine di un amore scritto a soli vent’anni. Tra rap e sonorità più classiche si colloca invece il pezzo ‘Slide nel club’, il suo secondo singolo. Dell’Osso non corre nel vuoto: studia, ragiona, evolve, cercando sempre di coniugare storie accattivanti e sonorità godibili, con una particolare attenzione alla stesura dei testi. E se in un primo momento l’ascolto live è stato limitato a una ristretta cerchia di amici, l’estate scorsa T.K. ha avuto l’occasione di confrontarsi con un vero palco, quello di Stradeejay, l’evento organizzato da altri due cremonesi, Andrea Marchesi e Michele Mainardi voci di Radio Deejay. L’ultimo singolo, uscito proprio un paio di settimane fa, è intitolato ‘Dimmi cosa pensi’. Ora il sogno è continuare a crescere, musicalmente e professionalmente, entrando veramente nella scena musicale italiana.

A chi si ispira nella sua produzione musicale?
«Il genere in cui mi rispecchio è il rap melodico. Mi ispiro principalmente a due artisti. Cito per primo Drake, del quale ammiro la versatilità di genere, che cerco a mia volta di perseguire. Il secondo invece è Luchè, nel quale mi rivedo per la maniera in cui tratta i temi sentimentali, analizzandoli in maniera specifica e mai scontata. Infine, trovo ispirazione dalle sonorità delle produzioni di Michelangelo (il produttore cremonese Michele Zocca ndr), che trovo molto vicine a me artisticamente parlando».

Qual è il suo sogno in questo momento?
«Arrivare a comunicare quello che sento e penso in musica, che siano cose profonde o che possano portare leggerezza, con costanza e impegno, per raggiungere il maggior numero di persone possibile».

Cosa vuole trasmettere attraverso la sua musica e le sue parole?
«Tutto il fascino che provo nei confronti della vita, i rapporti e, in generale, quello che vedo ogni giorno. Cerco di soffermarmi sui pensieri che ho in testa quando sono solo: è qualcosa di molto personale. Nei prossimi brani andrò a trattare gli ostacoli che ho cercato di superare negli anni. Spero di poter essere d’aiuto a chi sta vivendo situazioni simile a quelle che ho vissuto».

Quanto ‘Tommaso’ e della sua personalità c’è nei suoi brani?
«In quasi tutti i miei pezzi, ‘Tommaso’ è presente: la mia passione consiste nel raccontarmi tramite una forma d'arte. In altri brani, comunque, sono più leggero, e non racconto sempre me stesso».

Com’è stato salire sul palco di Stradeejay e confrontarsi con il pubblico cremonese?
«Salire sul palco di Stradeejay è stata per me una grandissima opportunità, che mi ha permesso di far ascoltare la mia musica ad una piazza della mia città completamente gremita. Devo fare un ringraziamento particolare ad Andrea Marchesi, senza il quale tutto ciò non sarebbe stato possibile. È stato un traguardo speciale, che mi ha reso fiero, orgoglioso di me stesso e del mio indispensabile team. Un traguardo che mi auguro poter replicare, molte e molte volte».

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