L'ANALISI
15 Settembre 2024 - 09:32
Anna Mosconi, Rodolfo Bona, Paolo Ghiringhelli e Francesco Viganò
CREMONA - Le immagini della mostra World Water Day Photo Contest 2024 - Water for peace exhibition inaugurata ieri mattina al Museo di Storia Naturale (fino al 6 ottobre) sanno catturare l’attenzione del pubblico con la loro bellezza, ma si trasformano in reportage quando portano all’attenzione una tematica ambientale e sociale. Il cambiamento climatico che alterna momenti di siccità alle alluvioni, lascia intendere che la disponibilità di acqua non è così scontata. Limitata e distribuita in maniera geograficamente disuguale, strumento di lotta contro la povertà, usata come arma, è destinata a scalzare il petrolio come principale risorsa geopolitica.
I problemi legati all’accesso all’acqua sono ormai fonte di conflitti in molte regioni del mondo: in Medio Oriente, nell’Asia meridionale e nell’Africa subsahariana le cosiddette ‘guerre dell’acqua’ sono e saranno sempre più motivate dalla necessità di accedervi. «I molti significati che questa mostra porta con sé devono essere oggetto di analisi e riflessione per i cittadini nei loro gesti quotidiani, per i politici per il risvolto etico e sociale che comportano — ha detto l’Assessore alla cultura Rodolfo Bona nell’intervento di saluto —. Là dove non c’è la politica c’è spesso la guerra e gli interessi di pochi si ripercuotono sulla popolazione».
Le fotografie del World Water Day sono già state esposte a Cremona nel 2023, «quest’anno le ospitiamo di nuovo con molto piacere — aggiunge Anna Mosconi, conservatore del Museo —. Sono un centinaio realizzate da autori di tutto il mondo». Scatti che evidenziano in modo emblematico le ricadute ambientali, sociali e culturali legate all’acqua, essenziale risorsa per la vita sulla Terra. «Stiamo lavorando a progetti di educazione ambientale rivolti alle scuole — dice ancora Mosconi — questa mostra è una occasione preziosa per sensibilizzare i più piccoli e accrescere in loro la consapevolezza nella salvaguardia della risorsa idrica».
Organizzato da Lions Club Seregno AID, giunto all’ottava edizione, il concorso ha premiato quest’anno gli scatti più significati legati al tema Water for Peace - Acqua per la pace. Vincitore assoluto il fotografo indiano Dipayan Bose: ‘Protesting youth & police water canons’ il titolo della foto in cui «l’acqua mostra una faccia ambigua— spiega per il Lions Francesco Viganò —: è violenza perché utilizzata dalla polizia per sedare una rivolta potenzialmente violenta e nel contempo tarpa le ali alla richiesta di cambiamento di cui in India i giovani si fanno promotori per chiedere innovazione, cambiamento e modernità».
Sono state 1.596 da 65 paesi le immagini candidate e grazie al contributo dei partecipanti, a cui si affianca quello di Istituzioni e sponsor, Lions Club Seregno ha potuto cofinanziare il progetto per portare l’acqua al villaggio di Shanghai Compound, un sobborgo di Kabala in Sierra Leone. La mostra ha avuto l’appoggio del gruppo fotografico Bifi Adafa come spiega il presidente Paolo Ghiringhelli: «Guardare queste immagini dovrebbe rendere consapevoli del significato delle storie che raccontano: alcune sono dure se non crude nella loro bellezza naturalistica. Senza acqua non può esserci pace».
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