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MUSICA DAL VIVO PROTAGONISTA

«Sempre fedeli a noi stessi»

Beppe Carletti e i Nomadi domani a Soarza alla Festa della Giardiniera: «L’assaggerò, la faceva mia madre»

Elisa Calamari

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05 Settembre 2024 - 05:05

«Sempre fedeli a noi stessi»

VILLANOVA - Ben sessantun anni di carriera e 360 canzoni incise, attraversando le mode ma restando sempre di moda: è la forza di chi è rimasto fedele a se stesso senza mai ingannare il pubblico, descrizione che calza a pennello sulla band dei Nomadi.

Impegnati in un maxi tour su e già per l’Italia, domani faranno tappa anche a Soarza nell’ambito della Festa della giardiniera organizzata nella splendida cornice di Cascina Pizzavacca. Il tastierista Beppe Carletti, leader del gruppo fondato nel 1963 insieme al cantante Augusto Daolio, e unico componente della formazione originaria, concede qualche anticipazione sul live show, che ha una parte della scaletta rigida ed una più flessibile adattabile a pubblico e location: «Preparare la scaletta è davvero difficile – spiega Carletti –. Certi brani non possono proprio mancare, perché storici e guai se non li facciamo. Poi cerchiamo di andare a pescare canzoni in ogni periodo del nostro lunghissimo cammino, brani che rispecchino tutto il nostro percorso. Il concerto prevede una trentina di brani, ma ogni volta decidiamo in corsa in base alla serata e cercando di accontentare tutti».

A novembre dell’anno scorso è uscito un cofanetto antologico, intitolato È stato veramente bellissimo con riferimento a una frase conclusiva che ripeteva spesso Augusto, morto prematuramente nel 1992: raccoglie anche brani rari, curiosità e spezzoni di concerti live. «Ho curato personalmente questo album, che racchiude la storia mia e di Augusto anche con foto e omaggi – spiega Beppe –. C’è ad esempio un brano di Luigi Tenco, Mi sono innamorato di te, che Augusto amava particolarmente e dunque mi è sembrato giusto inserirlo. E poi naturalmente c’è Francesco Guccini, parte integrante della nostra storia. Ho cercato di selezionare le canzoni più significative, che segnano i vari passaggi».

Inevitabile chiedere a Carletti come è cambiato il mondo della musica in questi sessant’anni. Ha la risposta pronta, con l’inconfondibile e simpatico accento emiliano: «È cambiato davvero tanto – ammette –, ma posso assicurare che noi siamo sempre rimasti gli stessi. Abbiamo scelto di non adeguarci, di rimanere fedeli a noi stessi. La nostra forza, e anche fortuna, è sempre stata questa. Non ci siamo mai fatti prendere dalla moda del momento. E in questo mondo non è cosa da poco. Forse siamo ormai dei pesciolini fuor d’acqua nel panorama musicale attuale, ma io amo essere così. Questo sono io, questi sono i Nomadi. E la gente lo apprezza: in questo bellissimo tour abbiamo raggiunto ogni parte dell’Italia, isole comprese, e forse non ho mai visto così tanta gente prima d’ora ai concerti».

Ancora da definire i progetti musicali al termine del tour, di certo la musica dei Nomadi non si fermerà ma neppure l’impegno sociale: «Dopo uno stop legato alla pandemia, ho ripreso a viaggiare e a portare avanti le iniziative a sostegno dei bambini nel mondo – spiega Carletti –. Ho fatto un viaggio a gennaio e proseguirò nei prossimi mesi». Intanto, si prepara a salire sul palco della Bassa Piacentina e a intonare fra le altre l’immancabile Io vagabondo. Ma promette anche di assaggiare la protagonista della festa: «La giardiniera la preparava mia madre», sorride.

Il concerto – organizzato da Bewonder di Andrea Baldini – inizierà alle 21.30; alcuni biglietti sono ancora disponibili sul circuito Ticketone.

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