L'ANALISI
TEATRO
04 Giugno 2024 - 09:01
CREMONA - L'attualità, l'incognita della guerra, l'orrore del conflitto israeliano-palestinese, i bombardamenti di Gaza sono parte della nostra quotidianità. Il rischio è che le immagini che vengano trasmesse in tv ci rendano quasi assuefatti all'orrore e inconsciamente predisposti a considerare tutto ciò normale e soprattutto lontano da noi. Così non è e a darne testimonianza sono stati gli studenti del Torriani con lo spettacolo, Nel mare di Gaza.
Protagonisti sono stati i ragazzi delle classi 1D informatici e 1A chimici, in uno spettacolo che è frutto dell'esito del laboratorio teatrale a cura di Giovanna Mosconi e Claudia Scaravonati.
L'intensità dei ragazzi, i documenti utilizzati nella drammaturgia, la forza autentica dello stare in scena degli adolescenti hanno creato immediatamente empatia non solo con i coetanei. Ragazzi di tutte le etnie, una drammaturgia fisica fatta di abbracci e di gesti semplici hanno dimostrato una potente forza espressiva e un'autenticità a tratti commovente.
Il teatro come strumento di riflessione sulla realtà sa far centro, sa coniugare parola e corpo, ragione ed emozione nel segno di un coinvolgimento che annulla le distanze e chiede di non essere indifferenti.
In tempi di venti di guerra il teatro sa essere strumento etico e di pace e di questo i ragazzi hanno saputo farsi testimoni, corpi vibranti e veri. La commozione arriva anche se si vuole trattenerla e in questo moto emotivo c'è la forza di un'esperienza unica e importante: il teatro che trasforma chi lo fa.
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