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#DIRITTODICRITICA: 'Ophelia', la recensione

Nuovo appuntamento con l'iniziativa organizzata dal giornale 'La Provincia' e da Fondazione Teatro Amilcare Ponchielli

La Provincia Redazione

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29 Aprile 2024 - 10:26

#DIRITTODICRITICA: 'Ophelia', la recensione

CREMONA - Torna l'appuntamento con #DIRITTODICRITICA, l'iniziativa organizzata dal giornale La Provincia e da Fondazione Teatro Amilcare Ponchielli, che offre agli studenti delle scuole cremonesi la possibilità di esprimere il loro giudizio motivato e argomentato sugli spettacoli in cartellone al Ponchielli. Protagonista di questo appuntamento è lo spettacolo di danza intitolato 'Ophelia', con Saburo Teshigawara e Rihoko Sato come protagonisti

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Venerdì 19 aprile, sul palco del Teatro Amilcare Ponchielli di Cremona si sono esibiti Saburo Teshigawara e Rihoko Sato danzando l’opera Ophelia tratta da Amleto di Shakespeare. Saburo Teshigawara, tra i   maggiori coreografi del momento, ci presenta sessanta minuti ininterrotti di movimenti contorti e armonici che Ophelia, interpretata da Sato, utilizza per esprimere il suo amore sconfinato. Infatti la scena è per lo più dominata solo dalla figura femminile che si alterna ad Amleto, interpretato da Saburo. Amleto scompare e riappare agli occhi di Ophelia e lei si innamora perdutamente della sua falsa follia, che la rende una vittima indifesa. I movimenti ondeggianti di lei e quelli frizzanti di lui giocano con il sottofondo musicale composto principale da suoni naturali. Riconosciamo il ronzio di insetti, il rumore di una tempesta e il correre di alcuni cavalli che con i loro passi travolgono la scena. Non risalta l'abbigliamento dei due ballerini rispetto ai giochi di luce che creano uno sfondo di colori chiari dinamici, focalizzando l’attenzione dello spettatore. Le espressioni serie rendono l’oscillazione molto ordinata e studiata, rispetto a ciò che si potrebbe pensare ovvero un insieme di movenze casuali ma mai anti dinamiche. Poco apprezzata può essere la monotonia dei movimenti e la mancanza di contatto tra ballerini, uno scenario riacceso dalle note profonde e toccanti che animano il contesto. Ophelia non riesce più a resistere al fuoco che le arde nel cuore e presa dallo squilibrio si toglie la vita andando contro alla morale insegnataci da Amleto. Per l’appunto Shakespeare spiega che l’uomo è portato a sopportare la sofferenza per paura di giungere a qualcosa di peggiore, mentre la protagonista non segue questo pensiero.

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