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IL LUTTO

Addio Paola Gassman, un'icona del teatro

L’attrice figlia di Vittorio e sorella di Alessandro, è morta a 78 anni. Nel settembre 2021 è stata al Ponchielli in Romeo e Giulietta dei Babilonia

Nicola Arrigoni

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narrigoni@laprovinciacr.it

11 Aprile 2024 - 05:20

Addio Paola Gassman, un'icona del teatro

Ugo Pagliai e Paola Gassman in Romeo e Giulietta di Babilonia Teatri

CREMONA - «Mi ricordo quando ho ricevuto la telefonata dallo Stabile del Veneto con la proposta di fare Romeo e Giulietta. All’inizio ho pensato a uno scherzo, la cosa mi ha divertito molto. Poi ci hanno spiegato, non si trattava di fare i due innamorati di Verona invecchiati, ma di raccontarci e dare voce alle parole dio Shakespeare»: così si raccontava Paola Gassman nel settembre 2021, parlando dello spettacolo Romeo e Giulietta di Babilonia Teatri che aprì la stagione di prosa del Ponchielli all’indomani della pandemia. Paola Gassman era nata a Milano il 29 giugno da Vittorio e Nora Ricci, quando i due attori facevano compagnia teatrale insieme con Laura Adani.

L’attrice è morta ieri all’età di 78 anni. Una vita passata sul palcoscenico, monogama del teatro, avventura artistica e umana condivisa con Ugo Pagliai. E proprio dalla storia d’amore e di teatro della coppia Gassman-Pagliai sono partiti Enrico Casagrande e Valeria Raimondi di Babilonia Teatri, impudichi nel chiamare i due attori e nel proporre loro un Romeo e Giulietta non invecchiati, ma senza tempo. E stasera su Rai 5 per rendere omaggio all’attrice trasmetterà proprio Romeo e Giulietta di Babilonia Teatri, uno spettacolo in cui Gassman e Pagliai intrecciavano i loro racconti di coppia nella vita e nell’arte con il testo di Shakespeare, le parole d’amore e passione dei giovani e sfortunati innamorati di Verona.


Per Luca Ronconi fu Marfisa nell’Orlando Furioso del 1969 così come nella smagliante versione televisiva del 1975. Diretta da Vittorio Gassmann fu protagonista in «Cesare o nessuno», con Lina Wertmueller in «La cucina», ha lavorato con tutti i maggiori esponenti della regia critica della seconda metà del XX secolo da Squarzina a Castri, da Bolognini a Piccardi, da Sciaccaluga a Piero Maccarinelli. Amava Shakespeare e Goldoni, non esitava a misurarsi col repertorio contemporaneo, ma la vera svolta fu l’entrata in compagnia con Lilla Brignone e Ugo Pagliai alla metà degli anni ‘70. Fu la metodica e appassionata scoperta del teatro di Luigi Pirandello a scandire la sua carriera da quel momento in poi con celebri allestimenti come Liolà, Il piacere dell’onestà, L’uomo, la bestia e la virtù, Ma non è una cosa seria.


E siccome il teatro è sempre contemporaneo, Paola Gassman negli insoliti panni di Giulietta confessò nella conversazione con il giornale «La Provincia»: «Nessun disagio, certo recitare la scena del balcone e dire le parole di amore che i due adolescenti si scambiano con tanto calore fa un certo effetto. Ma poi capisci, e sta in questo il segreto e la scommessa giocati nello spettacolo, che le parole di Shakespeare appartengono all’essere umano, indipendentemente dall’età — affermava raccontando l’emozione di un ruolo fuori norma —. E dopotutto non ci vuole molto a capire che quelle parole sono piene di esperienza e di sapere, parole che forse non potrebbero pronunciare un ragazzo di 16 anni e una ragazza di 14. La scommessa dello spettacolo sta proprio in questo, mi sento di dover dire: mettere in scena l’eternità e la magia dell’amore». E parlando per voce anche di Pagliai disse: «Noi in realtà non ci poniamo il problema dell’età, l’obiettivo è quello di far arrivare quelle parole di Shakespeare che possono essere dette in diverse fasi della vita e non solo dai due giovanissimi amanti di Verona. Io almeno ho vissuto così la mia Giulietta».

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