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MUSICA A CREMONA

Stefano Bollani e Danish Trio: le alture impervie del jazz

Un concerto essenziale e ‘selvaggio’ dedicato a Maurizio Pollini, salutato dall’infinito applauso del pubblico

Luca Muchetti

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23 Marzo 2024 - 23:02

Stefano Bollani e Danish Trio: le alture impervie del jazz

CREMONA - È lo Stefano Bollani più jazz e disinibito quello che da un lato del palco circolare dell’Auditorium del Museo del Violino ricama sui tasti bianconeri e smista assoli con sguardi d’intesa ai due membri del suo Danish Trio, Jesper Bodilsen al contrabbasso e Morten Lund alla batteria. Compagni di un viaggio musicale iniziato poco più di vent’anni fa - grazie a un incontro di cui fu tramite Enrico Rava - i tre musicisti portano in scena uno spettacolo che all'ultima orchestrale esibizione di Bollani al teatro Ponchielli (era il maggio del 2021) sostituisce l’essenzialità selvaggia tipica delle più grandi formazioni in trio della tradizione jazzistica.

«Nessuno di noi suona il violino, purtroppo, siamo proprio ospiti di questo splendido museo - irrompe con l’ironia di sempre al microfono -. Stasera vi facciamo ascoltare tutta musica nuova, così abbiamo deciso di fare nel corso di questo tour nonostante gli otto dischi che abbiamo inciso insieme come Danish Trio. Non ne conoscete nemmeno uno, non potrete riconoscere i nostri errori! Il primo brano era di un autore contemporaneo che si chiama Bollani ed era intitolato ‘Sweetie’, il secondo di autore danese di nome Bodilsen, ‘La luce arriva fuori Copenaghen’, il terzo era invece uno standard, ‘You stepped out of a dream’. Ora sarà la volta di nuovo di un brano mio intitolato ‘A tempo col pianeta’».

Tanti applausi, molti sorrisi, poi la dedica da molti attesa: «La serata è dedicata a un musicista che noi tutti e tre amiamo moltissimo, scomparso proprio oggi: Maurizio Pollini». È un lunghissimo applauso quello che saluta il nome della leggenda del pianoforte. Ma il tempo delle parole è già finito e il nuovo materiale che, si spera, diverrà presto un nuovo album si riprende la scena. «Questa si intitola ‘All together now’, lo so non un gran titolo. Faceva come me, ho scoperto, anche Debussy: scriveva pezzi, riuniva i suoi amici, per esempio poeti simbolisti come Mallarmé, e poi faceva scegliere a loro un titolo. I miei scelgono titoli così... C’è bisogno di voi, dovete cantare un tema su questo pezzo, ma non lo proviamo troppo altrimenti non è jazz».

Navigato anche come entertainer (nel senso più alto del termine) dopo la fortunata esperienza televisiva della trasmissione Rai ‘Via dei Matti numero 0’, Bollani conquista per bravura e simpatia con composizioni che dalle alture jazzistiche scendono di quota fino a orecchiabili melodie senza perdere un briciolo della loro originalità. «Nel Danish Trio l’ascolto è un elemento centrale – spiega Bollani – e ciascuno di noi è, in ogni istante, attento a ciò che gli altri stanno suonando, concentrato sul suono nella sua totalità. Esattamente il mio ideale di gruppo jazz».

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