L'ANALISI
13 Marzo 2024 - 10:41
(FotoLive/Paolo Cisi)
CREMONA - Torna l'appuntamento con #DIRITTODICRITICA, l'iniziativa organizzata dal giornale La Provincia e da Fondazione Teatro Amilcare Ponchielli, che offre agli studenti delle scuole cremonesi la possibilità di esprimere il loro giudizio motivato e argomentato sugli spettacoli in cartellone al Ponchielli. Protagonista di questo appuntamento sono I Solisti Aquilani.
RUSSO LUDOVICO EMANUELE - V Liceo Musicale Stradivari
È un concerto di carattere familiare quello andato in scena al Ponchielli di Cremona il 5 marzo 2024. I Solisti Aquilani, insieme a Giuliano Carmignola al violino e Mario Brunello al violoncello piccolo, hanno dato vita a un momento musicale dedicato alle due generazioni di Bach: quella di Johan Sebastian e di Johan Berhard, e quella successiva, di Carl Philipp Emanuel. In apertura l’overture in sol maggiore di J. B. Bach, una scelta di eleganza e di maestosità. Non meno geniale il Concerto in la maggiore di C. P. E. Bach. L’inizio è affidato a un ritornello che, successivamente, sembra frammentarsi in motivi tematici ripresi e rielaborati per porre in evidenza il violoncello nel dialogo con l’orchestra. Singolare, e sicuramente molto interessante, il Largo con i suoi contrasti di dinamiche che evocano singhiozzi e sospiri, ma di notevole pregio è stata la sequenza di arpeggi brillanti e virtuosistici. Il primo tempo è stato concluso con il Concerto in do minore BWV 1060 di J. S. Bach, un'opera intrisa di drammaticità e profondità emotiva. I due solisti hanno continuato a incantare il pubblico con la loro straordinaria tecnica e la loro capacità di comunicare le sfumature più sottili della musica di Bach. La ripresa con il Concerto in re minore per clavicembalo di C. P. E. Bach, nella versione per violino solista di Oliver Foures, che ha offerto un momento di raffinata bellezza e complessità. In conclusione, a seguito di una inversione nel programma di sala, è stato offerto al pubblico il Concerto in re minore BWV 1043 di J. S. Bach, in una versione rivisitata; infatti l’originale prevede due violini solisti, invece nell’esecuzione è stata suonata da un violino e un violoncello piccolo, strumento che, costruito nella tipica accordatura violinistica, ma con una accordatura più bassa, riesce a eseguire partiture per violino mantenendo sfumature timbriche del violoncello. La perfetta sincronia e l’intensa espressione hanno reso questa esecuzione un momento indimenticabile, con ogni nota risuonante nell'anima degli ascoltatori. Un pubblico attento ed emotivamente coinvolto al quale non è stato negato un bis. È stata eseguita l’aria “Erbarme Dich” tratta dalla Passione secondo Matteo, brano che ha colto nell’immediato i cuori degli ascoltatori regalando loro un'ultima goccia di sonora bellezza.
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