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PROSA A TEATRO

«In Forte e Chiara il mio essere donna in dialogo col pubblico»

Al Ponchielli Francini porta in scena la sua autobiografia nata dopo il monologo a Sanremo

Nicola Arrigoni

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narrigoni@laprovinciacr.it

27 Febbraio 2024 - 14:23

«In Forte e Chiara il mio essere donna in dialogo col pubblico»

CREMONA - Nella tarda notte sanremese di un anno fa ha raccontato il suo essere donna, lo ha fatto con un testo potente ed emotivamente coinvolgente come è nel suo stile di scrittrice e attrice che sa essere diretta, senza filtri. Chiara Francini, uno dei volti televisivi più amati, stasera sarà di scena al Ponchielli con il monologo ‘Forte e Chiara’, spettacolo prodotto dal cremonese Pierfrancesco Pisani che conferma il felice sodalizio professionale e produttivo con una delle attrici più apprezzate del momento.


Si tratta di un racconto a cuore aperto, accompagnato dalle musiche originali, eseguite dal vivo, da Francesco Leineri e con la regia di Alessandro Federico. Chiara Francini è un’artista che sa con intelligenza e passione giocare le proprie doti espressive su diversi canali: il teatro, la scrittura e ovviamente la tv e il cinema. Infaticabile, sempre al massimo, pronta ad accogliere sfide insolite: è stato il caso dell’Amore segreto di Ofelia di Steven Berkoff, spettacolo postpandemico, realizzato da Fanny & Alexander e Infinito Teatro, con la regia di Luigi De Angelis, spettacolo in cui Francini era affiancata da Andrea Argentieri. È solo questo un esempio della duttilità teatrale e artistica dell’attrice e scrittrice che stasera si racconterà, prendendo spunto dalla sua autobiografia: Forte e Chiara.

Forte e Chiara, prima il libro e ora lo spettacolo nascono in un certo qual modo dall’esperienza sanremese dell’anno scorso che fece discutere per la riflessione sulla maternità e sulla decisione di non avere figli, senza per questo abdicare al proprio essere donna.
«Dopo il dibattito, dopo il dialogo, che sempre è salvifico, che ha preso vita, dopo il monologo di Sanremo nel quale in modo schietto riflettevo sul significato dell’essere donna, ho ritenuto che, forse, il raccontare la mia vita straordinariamente normale potesse continuare a toccare gli animi, potesse continuare questo proficuo dialogo. Per questo ho scritto il libro Forte e Chiara».

Accolto con grande favore dal suo pubblico e dai suoi lettori che la conoscono e apprezzano grazie ai suoi romanzi da ‘Mia madre non lo deve sapere’ a ‘Il cielo stellato fa le fusa’.
«Anche ‘Forte e Chiara’ ha incontrato un grande amore e ha continuato a perpetuarsi questo abbraccio col pubblico».

‘Forte e Chiara’ è differente dai romanzi precedenti. Quanto pesa il fatto di essersi raccontata con verità e autenticità? Questo esce dalle pagine del suo lavoro.
«Credo che la verità sia sempre il primo punto di partenza e quando scrivo lo faccio in maniera autentica e il pubblico lo comprende. Le persone comprendono come quel racconto parli anche di loro, si sentono rappresentati da quella provinciale, da quella paesana».

L’aver deciso di portare in scena la sua autobiografia cosa aggiunge o toglie alla parola scritta sulla pagina. Quale è il rapporto con la parola recitata?
«Il teatro rappresenta un dialogo fatto di carne e di respiro condiviso nel qui e ora della messinscena. Vedere il pubblico condividere in maniera istantanea una storia, la mia, così straordinariamente normale mi fa sentire accolta. E il pubblico, a sua volta, si sente accolto».

Altra cosa rispetto a cinema e tv?
«Il cinema e la televisione sono telefonate d’amore, la scrittura e il teatro sono degli abbracci».

Anche quando il testo che dà vita allo spettacolo teatrale nasce come testo narrativo?
«Il testo teatrale non sottrae nulla, comunica in modo diverso. Come parlare di felicità con una canzone o una poesia. Possono essere entrambi felicità».

‘Forte e Chiara’ è un gioco di parole sul suo nome di battesimo e il modo di dire forte e chiaro rispetto a un messaggio recapitato senza alcun fraintendimento possibile. Due aggettivi che le appartengono?
«Forte e Chiara sono i due aggettivi che mi caratterizzano, ma è anche un’aspirazione: quella di riuscire ad essere sempre forte e sempre chiara, nel senso di limpida, ma anche chiara nel senso di rimanere ad essere sempre fedele a me stessa».

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