L'ANALISI
22 Febbraio 2024 - 09:27
CREMONA - Torna l'appuntamento con #DIRITTODICRITICA, l'iniziativa organizzata dal giornale La Provincia e da Fondazione Teatro Amilcare Ponchielli, che offre agli studenti delle scuole cremonesi la possibilità di esprimere il loro giudizio motivato e argomentato sugli spettacoli in cartellone al Ponchielli. Protagonista di questo appuntamento è la danza con Cenerentola.
ANGHINONI AURORA – 2 LICEO SCIENTIFICO ASELLI
Nella nebbiosa sera di sabato 17 febbraio, le luci e i colori sul palco del Teatro Ponchielli di Cremona rischiarano la vista con l’eccellente compagnia Les Ballets de Monte Carlo. Grazie al coreografo Jean-Christophe Maillot, è andato in scena l'originale balletto “Cenerentola” che, con una trama pressoché fedele alla famosa storia, propone una visione interpretativa diversa. La danza si apre con un pas de deux dei genitori della povera Cenerentola, interpretata da Alessandra Tognoloni, che sono assenti nella narrazione. In questa rivisitazione, tuttavia, diventano protagonisti, facendoci osservare le scena dal punto di vista del rapporto tra Matèj Urban, che interpreta il padre, e la madre. Proprio all’inizio viene presentato il lutto della madre che segna profondamente la fanciulla, che fa di questa identità la sua guida, rappresentata con il vestito di seta candido della defunta. La trama si infittisce e il padre, al contrario della tradizione, resta nella vicenda segnato dall’incontro con l’eccentrica matrigna, interpretata da Mimica Koike, e dalle sue stravaganti figlie, impersonate da Kathryn Mcdonald e Lydia Wellington. Queste figure sono accompagnate da due sovrintendenti che diventano parte integrante delle scene. Le musiche di Sergej Prokof’ev sono provocanti e tengono viva l’attenzione sui movimenti armoniosi e pieni d’espressività, insieme agli abiti sgargianti e dinamici del costumista Jerôme Kaplan. Infatti si nota dinamicità all’arrivo dell’invito al ballo, mostrato anche sulla scenografia di Ernest Pignon-Ernest, con l'entrata in scena in punte della fata madrina. Interpretata da Laura Tisserand, il personaggio magico dorato con un atteggiamento raggiante appare a Cenerentola mostrandole l’avvenire se si affidasse a lei, per poi convincerla e donare al suo piede nudo un tocco di luce dorata, che si sostituisce alla consueta scarpetta di cristallo. Proprio con questo dettaglio il principe, impersonato da Jerôme Tisserand, attornato dai suoi quattro frizzanti amici, la riconoscerà e potrà concludere la vicenda con un lieto fine sotto una cascata di polvere d’oro. Lo spettacolo cattura per un'ora e mezza l’attenzione del pubblico, che risponde con sonori applausi che lasciano intendere l’emozione e lo stupore che si può trasmettere con una Cenerentola che racconta un amore modesto e contemporaneo.
RIPARI SOFIA MIRAYO – 2 LICEO SCIENTIFICO ASELLI
Cenerentola, la nuova interpretazione di Jean-Christophe Maillot, coreografo della compagnia “Les ballets de Monte Carlo”, è andata in scena sabato 17 febbraio al Teatro Ponchielli. Questa rivisitazione della famosissima fiaba di Perrault si differenzia per il tema principale: se nelle altre variazioni rileviamo come tema centrale l’amore tra la giovane e il principe, in questo balletto viene messo in secondo piano per evidenziare il rapporto genitori-figli a tal punto che il primo atto si apre con il pas de deux tra il padre e la madre di Cenerentola, interpretati rispettivamente da Matèj Urban e Laura Tisserand. Questo è l’elemento trainante del balletto tanto che il coreografo lo ha definito “al centro dell’attesa di Cenerentola”. Questo legame non è l’unico elemento che differenzia il balletto dalla versione originale poiché appaiono dei cartamodelli che donano leggerezza alla scena. Questi dettagli si riscontrano anche nell’irriverenza dei movimenti del principe e nella sfacciataggine della matrigna e delle sorellastre. Un altro elemento di diversità lo troviamo nell’eliminazione dei topi, della carrozza e nell’identificazione della scarpetta nel piede cosparso di brillantini di Alessandra Tognoloni, interprete di Cenerentola. Quest’ultimo dettaglio, insieme ai costumi poco sfarzosi della principessa, ne esaltano la differenziazione con gli altri personaggi, vestiti con abiti più elaborati, proprio come accade con il tutù-pungiglione della matrigna. La scenografia, composta da grandi pannelli bianchi che possono essere interpretati come fogli su cui riscrivere la storia, è impreziosita da una grande scala e da alcuni specchi che appaiono girando i pannelli. Il balletto si conclude con il pas de deux tra il principe e la principessa e con una cascata di brillantini oro che incorniciano il bacio finale tra i due protagonisti. Questa rivisitazione è estremamente interessante ed emozionante sia dal punto di vista coreografico che da quello musicale, e il pubblico ha apprezzato lo spettacolo omaggiando i ballerini con un lungo applauso.
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