L'ANALISI
16 Febbraio 2024 - 20:30
TORRE DE' PICENARDI - È in programma oggi alle 18 il secondo appuntamento del Fiducia Off, la rassegna parallela al festival cinematografico Fiducia, e organizzata in collaborazione con la Cooperativa sociale Santa Lucia.
Dopo il primo appuntamento del Fiducia Off, con la proiezione del film ‘Si può fare’ di Giulio Manfredonia, che ha avuto una notevole partecipazione di pubblico, la rassegna prosegue con ‘Due giorni, una notte’, un film drammatico dei registi belgi Jean-Pierre e Luc Dardenne che parla della relazione tra lavoro e fragilità, portando l’accento sulle conseguenze di un ambiente che pone il profitto dinnanzi alle persone.
‘Due giorni, una notte’ è la narrazione ravvicinata di un momento di difficoltà personale vissuto da Sandra, giovane donna che vede il suo impiego messo a rischio. Presentata al Festival di Cannes, l’opera è stata insignita del Premio Magritte come Miglior Film, mentre Marion Cotillard, che interpreta Sandra, è stata candidata al Premio Oscar come Migliore attrice protagonista. La visione del film sarà seguita da una riflessione insieme ad Arianna Spazzini, presidente della Cooperativa Santa Lucia e Responsabile Risorse Umane. Al termine l’aperitivo offerto dall’area ristorazione della Santa Lucia (ulteriori info al 338-7307304).
Nel primo appuntamento, dedicato alla persone con disabilità psichica si è fatto il punto sulla situazione italiana con gli interventi dei curatori di alcuni progetti specifici come Massimo Zucchi, vicepresidente della Santa Lucia, e la giornalista Mara Corradi, che hanno posto l’accento sulla condivisione di valori tra la cooperativa di Asola e la Soms. Infine Giovanna Rubessi, consigliera delegata della Santa Lucia e tra le persone che la vide nascere nel 1988, ha raccontato il clima di pregiudizio in cui nacquero le prime cooperative sociali, le paure e la diffidenza. E quindi ha sottolineato il grande movimento di pensiero a cui la legge Basaglia del 1978 diede il via, generando un impegno culturale che portò a cambiare la mentalità e a vedere le persone non più come pazienti, ma come persone.
torre de’ picenardi È in programma oggi alle 18 il secondo appuntamento del Fiducia Off, la rassegna parallela al festival cinematografico Fiducia, e organizzata in collaborazione con la Cooperativa sociale Santa Lucia.
Dopo il primo appuntamento del Fiducia Off, con la proiezione del film ‘Si può fare’ di Giulio Manfredonia, che ha avuto una notevole partecipazione di pubblico, la rassegna prosegue con ‘Due giorni, una notte’, un film drammatico dei registi belgi Jean-Pierre e Luc Dardenne che parla della relazione tra lavoro e fragilità, portando l’accento sulle conseguenze di un ambiente che pone il profitto dinnanzi alle persone.
‘Due giorni, una notte’ è la narrazione ravvicinata di un momento di difficoltà personale vissuto da Sandra, giovane donna che vede il suo impiego messo a rischio. Presentata al Festival di Cannes, l’opera è stata insignita del Premio Magritte come Miglior Film, mentre Marion Cotillard, che interpreta Sandra, è stata candidata al Premio Oscar come Migliore attrice protagonista.
La visione del film sarà seguita da una riflessione insieme ad Arianna Spazzini, presidente della Cooperativa Santa Lucia e Responsabile Risorse Umane. Al termine l’aperitivo offerto dall’area ristorazione della Santa Lucia (ulteriori info al 338-7307304).
Nel primo appuntamento, dedicato alla persone con disabilità psichica si è fatto il punto sulla situazione italiana con gli interventi dei curatori di alcuni progetti specifici come Massimo Zucchi, vicepresidente della Santa Lucia, e la giornalista Mara Corradi, che hanno posto l’accento sulla condivisione di valori tra la cooperativa di Asola e la Soms. Infine Giovanna Rubessi, consigliera delegata della Santa Lucia e tra le persone che la vide nascere nel 1988, ha raccontato il clima di pregiudizio in cui nacquero le prime cooperative sociali, le paure e la diffidenza. E quindi ha sottolineato il grande movimento di pensiero a cui la legge Basaglia del 1978 diede il via, generando un impegno culturale che portò a cambiare la mentalità e a vedere le persone non più come pazienti, ma come persone.
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