L'ANALISI
06 Gennaio 2024 - 12:33
Simone Bodini
CREMONA - A 14 anni scrive una spy-story, a 16 si innamora della poesia (che ancora oggi scrive su un taccuino, carta e penna, raramente a macchina), a 19 inizia a studiare recitazione (con la Compagnia dell’Ago di Matteo Giambiasi) e a vent’anni pubblica due libri, ‘Parole di uno Zero’ ed ‘Estesi’, entrambi di sillogi poetiche.
Simone Bodini ha appena compiuto 24 anni (è nato nel 1999), è laureato in Relazioni Internazionali all’Università di Trento (dopo la maturità linguistica al Manin) e passa gran parte del suo tempo a scrivere.
«Sono nato scrivendo», scherza, e intanto mette in archivio il premio giornalistico intitolato a Floriano Soldi e il riconoscimento, nell’ambito di un concorso nazionale, che lo pone tra i Poeti Italiani del Nuovo Millennio.
«Amo il teatro e le arti performative, che attualmente pratico quale attore di prosa, musical e televisione», va pazzo per l’urbex, cioè l’esplorazione di luoghi abbandonati, dimenticati o nascosti, ama la storia locale e la fotografia analogica.
«Credo sempre in un futuro dal cuore antico», sintetizza e intanto snocciola le sue presenza in ruoli di tutto rispetto in numerosi programmi, fiction, serie tv dapprima come comparsa, successivamente come protagonista.
Ha avuto una particina nella serie ‘Hanno ucciso l’uomo Ragno’ la vera storia degli 883 presto in onda su Sky ma il punto d’onore è, al momento, la partecipazione al cast di ‘Postcard from Earth’ del regista candidato all’Oscar, Darren Arofonsky. «Una persona di grande umiltà, un onore incontrarlo. Conservo come una reliquia le sue note di regia».
Ultima ma solamente in ordine di tempo la partecipazione alle riprese del film ‘Il treno dei bambini’ che la regista Cristina Comencini ha appena finito di girare nelle campagne di Roccabianca, nella bassa parmense. Recitare nel cinema è il suo sogno, che passo dopo passo sembra avverarsi. «Sul set si iniziava a lavorare presto, all’alba - racconta — a volte si girava anche di notte. Sono tra i protagonisti del ballo in piazza. I colori e le atmosfere sono quelle del 1946, si è girato in una delle più belle corti agricole dei dintorni... ».
Altro non aggiunge, non può fare ‘spoiler’ come si dice anticipando la trama del film che tra i protagonisti vede, tra gli altri, Barbara Ronchi, Serena Rossi e Stefano Accorsi.
«Vorrei che il mondo dell’arte e dello spettacolo diventassero un giorno il mio lavoro a tempo pieno», aggiunge. «Intanto continuo a studiare canto, recitazione, dizione e mi do da fare come traduttore, guida turistica e volontario FAI. Mi sto preparando per il futuro, dentro ma anche fuori dal set. Non si sa mai... !».
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