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IN SCENA AL PONCHIELLI

Don Carlo diverso e stupendo. Un re e gli intrighi di potere

Riuscitissima la regia non tradizionale di Bernard, ottime le voci. E i tecnici aderiscono solo moralmente allo sciopero

Giulio Solzi Gaboardi

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redazione@laprovinciacr.it

25 Novembre 2023 - 12:02

Don Carlo diverso e stupendo. Un re e gli intrighi di potere

CREMONA - Un Don Carlo sui generis, quello messo in scena ieri sera al Ponchielli, sia per contenuti che per contesto. Partiamo dal contesto: lo sciopero generale delle principali sigle sindacali. Macchinisti e tecnici del palcoscenico hanno deciso di aderire solo simbolicamente e moralmente allo sciopero. L’opera, dunque, è andata in scena regolarmente, ma con i cambi di scena eseguiti a sipario aperto, per sensibilizzare il pubblico sul lavoro delle maestranze. Un gesto bellissimo e un’occasione per osservare lo scheletro di uno spettacolo. Sul contenuto, quello impostato da Andrea Bernard è decisamente un allestimento pensato per far discutere, cioè per mettere in crisi il Don Carlo tradizionalista e un po’ nazional popolare degli ermellini, degli spadoni e dei mantelloni cinquecenteschi. Bernard sposta l’azione in un tempo distopico ove governa, tirannico, il regime dell’inquisizione spagnola. Un punto di vista che certamente mette luce sugli aspetti più politici dell’opera verdiana, pur esaltando la posizione di fragilità e passività di tutti (o quasi) i personaggi, in balia di un Grande Inquisitore decrepito e impassibile.

Il fantasma di Carlo V diventa un giudice, Tebaldo assume un ruolo tutto nuovo di cinico aguzzino, Rodrigo di Posa è un rivoluzionario, Eboli una ribelle indottrinata e punita per la sua vena libertaria, Carlo un adolescente ingenuo e tormentato, Elisabetta una algida first lady, Filippo un uomo scisso tra la sua immagine pubblica e la sua indole fragile e insicura. Particolarmente riuscito nel contrasto tra scena e musica, il momento della Canzone del velo di Eboli, tradotta in una scena di crudo maltrattamento alle donne intorno alla principessa ribelle, punite dal regime con la perdita della vista e costrette dagli sgherri dell’Inquisitore a una lavanda catartica e umiliante. Purtroppo, una scena che ora è attuale come non mai.

Una regia pensata, coerente, drammaticamente riuscitissima, che cura il gesto e l’interpretazione, le esigenze dei cantanti e i temi principali dell’opera. Le scene di Alberto Beltrame disegnano un ambiente claustrofobico, con la presenza semi permanente di una grande lampada circolare che osserva le vite dei personaggi come un occhio di orwelliana memoria. Potenti le luci di Marco Alba. Riuscitissimi i costumi di Elena Beccaro. Sul piano vocale, due le scoperte più significative. Carlo Lepore, basso affermatissimo nel repertorio buffo, si rivela un Filippo II dalla ricerca introspettiva profonda, l’interpretazione drammatica, la resa vocale ottima, dal timbro nobile e avvolgente. La seconda scoperta è il Carlo del giovane tenore Paride Cataldo, che riconferisce dignità al ruolo dell’infante con acuti svettanti e un timbro brillante e fresco. Laura Verrecchia è un’Eboli straordinaria che restituisce al personaggio una vastissima gamma di sfumature. Angelo Veccia disegna un Rodrigo dal timbro brunito, morbido e nobiliare. L’Elisabetta di Clarissa Costanzo funziona nella sua freddezza scenica e nella sua voce, al contrario, calda e vellutata. Possente l’Inquisitore di Mattia Denti.

Bene anche i comprimari Sabrina Sanza (Tebaldo), Graziano Dellavalle (Frate), Erika Tanaka (Voce dal cielo), Raffaele Feo (Lerma/araldo). Omogeneo il Coro di OperaLombardia. Senza rinunciare alla sontuosità di scene come l’Autodafé in chiusura del secondo Atto, la direzione di Jacopo Brusa non esagera con i decibel e non sovrasta per nulla le voci sul palco, il tipico rischio che si corre in opere come queste. Un equilibrio per nulla scontato e particolarmente riuscito che si riflette in una direzione che gioca in attacco e che si regge sui contrasti della partitura. Un Don Carlo diverso e stupendo, da sentire e ascoltare, in replica, domani a 15,30.

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