L'ANALISI
TEATRO SAN DOMENICO
15 Novembre 2023 - 10:33
Mario Biondi al Teatro San Domenico per la data zero del suo nuovo tour
CREMA - My favorite things. Detto nella lingua nazionale, le mie cose preferite o, così la maggior parte del pubblico italiano si ricorderà il brano, «ecco le cose che piacciono a me». Una delle canzoni più note del musical Tutti insieme appassionatamente, con la quale una Julie Andrews in versione tata Maria, cercava di consolare i suoi ragazzi. Ma a rendere unico, nuovamente, questo pezzo è un’altra voce inconfondibile della musica italiana e internazionale, come lancio del suo nuovo lavoro, protagonista nella data zero del suo ultimo tour, domani sera alle 21, a Crema. Mario Biondi aprirà il suo Crooning Soon Tour proprio dal palco del Teatro San Domenico.
Cosa ci regalerà nello show cremasco? Nuove atmosfere e brani dal suo celebre repertorio?
«Tenterò di regalarvi davvero l’essenza, la ‘crema’ del nostro lavoro, giocando sul nome della vostra bella città, nella quale non vedo l’ora di cantare».
Quali le sensazioni di questo debutto autunnale?
«Confesso di essere molto emozionato per questa ‘prima assoluta’ del progetto di stagione. Tante sono le sensazioni che mi stanno attraversando, difficili da tradurre a parole. Vorrei che il nostro incontro a Crema fosse un momento unico, di svago e di riflessione insieme. Attendo davvero tutti con grande gioia, per condividere queste forti emozioni. Io stesso sono curioso di vedere cosa offrirà al pubblico e noi musicisti sul palco la prima versione in assoluto del lavoro in acustico, per il quale abbiamo quasi un timore reverenziale».
Strumenti e voce, quindi, i protagonisti principali?
«Porteremo l’acustico a tutti i costi, saremo musicalmente nudi e crudi sul palco, con voce e strumenti. Sono orgoglioso di questo progetto e, allo stesso tempo, sento l’apprensione per quella che sarà la percezione del pubblico, spero di regalare una bella serata».
In scena, diciotto elementi d’orchestra, ben amalgamati, che faranno vivere alla platea un ritorno alle origini della musica, con piano e violino (padre e madre delle melodie) e altri suoni, oltre all’essenza di Biondi, che porterà all’ennesima potenza la sua professionalità da crooner, dell’anima jazz e soul suoi tratti distintivi.
L’assenza assoluta della tecnologia come elemento di stile?
«Nessuna amplificazione, in controtendenza forse con la ricerca spasmodica dell’intelligenza artificiale di questi tempi, domani sera invece si tornerà al suono puro. Benché la tecnologia abbia regalato tante novità e progressi alla musica e si stia rendendo centrale in alcune elaborazioni, in questo nostro specifico progetto l’operazione sarà invece quella di riportare indietro le lancette dell’orologio a tempi diversi dell’amplificazione, senza la tecnologia, dove i musicisti hanno il ruolo principale nella produzione del suono. Qui la sola musica la farà da padrona, con tutta la sua forza e potenza».
Tra le novità dell’album Crooning Undercover spicca il singolo Fool for your love. Come e quando nasce?
«Si tratta di un brano, composto nel 2007, poi riposto in un cassetto per quindici anni. L’ho riascoltato di recente e ho ricordato quando lo avevo fatto sentire a Steven Sater, allora autore dei testi di Burt Bacharach. Steven ne aveva quindi firmato il testo. Ogni cosa ha il suo tempo e questo è il momento giusto per far ascoltare Fool of your love».
Parafrasando il titolo di My favorite things, quali sono le sue ‘cose preferite, nella vita? I suoi desideri? «Vorrei vedere scoppiare la pace nel mondo, veder che le persone attorno a me stanno bene. La barbarie dalla quale siamo circondati e che trova un batti e ribatti continuo sul web, fa capire che l’uomo ha bisogno di direzioni, di guida. Questa sarebbe una delle mie cose preferite».
Proverà a tradurle in musica, per Crema, domani sera. Lo aspetta un teatro sold out.
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