L'ANALISI
13 Ottobre 2023 - 08:22
Sergio Mattarella, Alessandro Tantardini e Michele Dall’Ongaro al Quirinale
CREMONA - «Questo premio è un grande onore. È un riconoscimento che viene dato per il lavoro svolto, ma che consideriamo soprattutto come incoraggiamento per il futuro. Il nostro è un passato importante e ne avvertiamo tutta la responsabilità»: Alessandro Tantardini, presidente della Fondazione Stauffer, mercoledì ha ricevuto il Premio Nazionale Presidente della Repubblica dalle mani di Sergio Mattarella nel corso di una cerimonia al Quirinale. La Stauffer era rappresentata anche da Stefano Raffo, Segretario della Fondazione, e da Angelica Suanno, Direttrice dell’Accademia. Il premio, istituito da Luigi Einaudi nel 1948, viene assegnato dall’Accademia dei Lincei, dall’Accademia di San Luca e dall’Accademia di Santa Cecilia a persone o istituzioni che si distinguono nel campo della musica, delle arti e delle scienze. Il conferimento del premio alla Stauffer risale al 2020, anno in cui l’Accademia ha festeggiato il trentacinquesimo compleanno e in cui la Fondazione ha aperto la nuova sede nell’ex Palazzo Stradiotti, inaugurato i nuovi corsi e si è affermata più di quanto già non fosse nell’ambito dell’alta formazione musicale. Il Covid, anche in questo caso, ha scompigliato le carte, obbligando il Quirinale al rinvio della cerimonia. Con il Presidente Mattarella, sono intervenuti il presidente di Santa Cecilia Michele Dall’Ongaro, il presidente di San Luca Marco Tirelli e, per quanto riguarda i Lincei, il presidente Roberto Antonelli e il vice Giorgio Parisi, Premio Nobel per la Fisica nel 2021. Con la Stauffer sono stati premiati Maria Tipo, pianista dalla solida carriera internazionale e grandissima didatta; l’architetto Fabrizio Barozzi e l’artista Francesco Clemente, Gaetano Scoca e Silvio Garattini, fondatore e presidente dell’Istituto Mario Negri. Sono state inoltre consegnate alcune borse di studio in memoria di Goffredo Petrassi e Giuseppe Sinopoli.
La storia della fondazione cremonese è frutto di una visione non miope, della lungimiranza dell’imprenditore italo svizzero Walter Stauffer che nel 1970 istituì il Centro di musicologia per favorire l’insegnamento della liuteria classica, degli strumenti ad arco, della storia della musica e della musicologia, ricordando come Cremona fosse la città degli Amati, dei Guarneri, di Stradivari, di Monteverdi e di Ponchielli. E questa eccellenza è stata ricordata anche mercoledì al Quirinale da Dall’Ongaro che ha in questo modo motivato il premio alla Stauffer. Grazie anche alla collaborazione dell’amico notaio Giuseppe Gambaro, Walter Stauffer gettò le basi di quella che oggi un’istituzione culturale riconosciuta a livello internazionale. Solida e indipendente a livello finanziario (e politico), la Stauffer affida la sua missione didattica all’Accademia, nata dall’intuizione e dal sogno fatto realtà di Andrea Mosconi, che a metà anni Ottanta seppe coinvolgere Salvatore Accardo nella realizzazione di una scuola di perfezionamento per strumenti ad arco.
Dalle stanze un po’ arrangiate della prima sede di piazza Lodi alla magnificenza di Palazzo Stauffer sono passati una quarantina d’anni e centinaia di allieve e di allievi di grande talento e determinazione - tra loro Sergej Krylov, Francesca Dego, Giuseppe Gibboni, Anna Tifu, Ettore Pagano, Laura Marzadori e poi tantissimi altri - selezionati per merito e capacità a frequentare corsi completamente gratuiti. Molti di loro sono oggi sono applauditi protagonisti di concerti nei più importanti teatri del mondo, lavorano in orchestre prestigiose, hanno vinto premi su premi. I primi insegnanti sono stati Bruno Giuranna (viola), Franco Petracchi (contrabbasso), Rocco Filippini (violoncello) e, appunto, Accardo. Dal 2010 ai corsi tradizionali si è affiancato il corso di quartetto tenuto dal Quartetto di Cremona, mentre dal 2015 Antonio Meneses tiene i corsi di cello al posto del compianto Filippini. Dal 2020 corsi, seminari, masterclass si sono moltiplicati - su tutti spicca il corso per primo violino, davvero unico -, così come si sono moltiplicate le collaborazioni.
È su questa storia che la Stauffer ha costruito il proprio presente, e non solo. «In un periodo incerto e buio come questo - sottolinea Tantardini - abbiamo la capacità di investire sul futuro di giovani talentuosi e promettenti. La Fondazione Stauffer lo può fare oggi grazie al lavoro svolto da chi mi ha preceduto in questo ruolo e dai Maestri fondatori dell’Accademia». Passato e presente hanno un solo obiettivo: il domani.
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