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CREMONA: IL CASO

Ponchielli, Cigni confermato. Ma è scontro e il Cda si spacca

Sovrintendente fino al 2026. Montini e Maranghi avrebbero preferito un rinnovo annuale perché nel 2024 si vota

Barbara Caffi

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bcaffi@laprovinciacr.it

22 Settembre 2023 - 07:53

Ponchielli, Cigni confermato. Ma è scontro e il Cda si spacca

Andrea Cigni sovrintendente del Ponchielli

CREMONA - Andrea Cigni è stato confermato sovrintendente del teatro Ponchielli. Il suo contratto, che scade il 31 dicembre di quest’anno, è stato rinnovato fino alla fine del 2026. Il consiglio di amministrazione che ha votato la nomina, tuttavia, non è stato affatto indolore. La riconferma triennale è passata a maggioranza: hanno votato a favore il sindaco Gianluca Galimberti, presidente della Fondazione teatro Ponchielli, il vicepresidente Franco Mazzini e la consigliera Francesca Pagani. Avrebbero invece preferito un rinnovo solo annuale i consiglieri Walter Montini e Piero Maranghi, che hanno quindi espresso un parere sfavorevole alla nomina triennale. Un Cda agitato e bollente, quindi, preceduto da giri di telefonate e consultazioni, che riportano al clima invelenito dell’estate del 2020 che registrò il cambio della guardia tra Angela Cauzzi, ‘anima’ del Ponchielli per quasi quarant’anni, e lo stesso Cigni, uomo di teatro a tutto tondo, cresciuto professionalmente a Cremona.

Gianluca Galimberti, Franco Mazzini e Francesca Pagani hanno votato a favore della conferma di Andrea Cigni

Tre anni fa la questione investì come un treno in corsa la politica, provocò uno scossone tra i soci ed ebbe strascichi giudiziari. Tre anni dopo, quasi ci trovassimo in un canovaccio della Commedia dell’arte, ci sono più o meno gli stessi protagonisti e una discussione sul metodo delle nomine che ha tracciato evidentemente un solco insanabile.

I contrari Walter Montini e Pietro Maranghi: volevano il rinnovo annuale


«Ci tengo a sottolineare - dice Montini - che la questione non riguarda né Cigni né l’identità del teatro. Sono il primo a essere contento se c’è tanto pubblico e se le proposte del Ponchielli sono apprezzate. Ritenevo e ritengo, però, che fosse più idoneo un rinnovo annuale. Nel giugno del 2024 ci saranno le elezioni, cambierà la giunta. Per cortesia istituzionale, mi sembrava corretto un incarico solo annuale, che avrebbe poi potuto essere confermato allo stesso Cigni. Ribadisco che non c’è nulla di personale. E non credo nella necessità di avere bisogno di un incarico triennale per fare la programmazione, come in questi ultimi giorni è stato evidenziato ai soci, che comunque non c’entrano nulla con la nomina del sovrintendente. Al suo arrivo, Cigni ha in parte portato avanti la programmazione predisposta da Angela Cauzzi, lui stesso o altri avrebbero potuto portare avanti il suo programma. In un anno, poi, si sarebbe potuta risolvere anche la questione giudiziaria che mi risulta pendere sulle vicende del 2020». Proposta respinta, Andrea Cigni sarà sovrintendente per i prossimi tre anni. C’è da scommettere che la polemica politica troverà terreno fertile.

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