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CREMONA

Giovedì d’Estate, Luigi Garlando questa sera alla Residenza Torriani

Lo scrittore e giornalista de La Gazzetta dello Sport presenterà il suo ultimo romanzo 'Siamo come scintille' intervistato dal direttore de La Provincia Paolo Gualandris

Barbara Caffi

Email:

bcaffi@laprovinciacr.it

25 Luglio 2023 - 17:56

Giovedì d’Estate, Luigi Garlando alla Residenza Torriani

Luigi Garlando e la copertina del romanzo 'Siamo come scintille'

CREMONA - Non solo shopping nella calda notte dei Giovedì d’Estate, ma anche cultura: questa sera alle 21 la Residenza Torriani (via Torriani) ospiterà Luigi Garlando, giornalista e scrittore di libri per ragazzi che offrono molti spunti interpretativi anche agli adulti. Garlando parlerà di ‘Siamo solo scintille’ (Rizzoli) e sarà intervistato da Paolo Gualandris, direttore del giornale La Provincia e da anni ‘anima’ del Caffè letterario di Crema.

Il romanzo è la storia dell’incontro tra due persone assai diverse tra loro: Scià, un’adolescente diventata inflencer grazie alla sua attività di instantpoet che le ha portato due milioni di followers, e Gregorio, uno scrittore che ha alle spalle un romanzo di grande successo e che diffida della ragazza, dei social e di un mondo di cui gli mancano le coordinate. I due si incontrano perché Scià deve pubblicare un libro e ha bisogno di un ghost writer, individuato appunto in Gregorio.


La poesia - i versi acerbi di lei, la profonda cultura di lui - diventa il filo che unisce i due protagonisti e due generazioni, ma è anche un ponte che raggiunge i lettori. La poesia è bellezza, la poesia è la salvezza che ci mostra la rotta in questi tempi confusi. Gregorio è un uomo spiritoso e colto e conosce la grande letteratura; pensa ci sia ben poco da imparare da una ragazzina tutta social e frasi fatte. Scià ha capito molto presto che con i suoi pensieri schietti e le sue parole affilate può incontrare moltissime persone; e chissà che non possa far cambiare idea anche al presuntuoso scrittore che l’accompagna.

«Io non volevo fare la poetessa, anzi, non so neppure se lo sono», spiega a Gregorio, al quale balzano subito in mente le parole della grandissima Marina Cvetaeva: «Ai miei versi scritti così presto, che nemmeno sapevo d’esser poeta, scaturiti come zampilli di fontana, come scintille dai razzi». È così che comincia un’improbabile amicizia, che attraversa le generazioni e i preconcetti e li trascina in un’avventura on the road emozionante, a colpi di versi, musica, incontri eccezionali, qualche paura e molto, molto amore.


«Credo - spiega Garlando - che da sempre le poesie vengano interpretate in modo sbagliato, come cipria, bellezza, effimero; invece incidono nella vita quotidiana individuale e collettiva. Non c’è una nazione che non abbia alla propria alba un poeta rivoluzionario, che ha cambiato la storia, che magari è morto sulle barricate. Anche oggi credo in questi momenti di riflessione che entrano nella storia quotidiana di ogni ragazzo».

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