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L'EROISMO QUOTIDIANO

Vigili del fuoco, la storia che si lega al coraggio

In Comune si presenta il libro di Liliana Ruggeri che ripercorre oltre duecento anni di vita del Corpo

Barbara Caffi

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bcaffi@laprovinciacr.it

07 Luglio 2023 - 09:40

Vigili del fuoco, la storia che si lega al coraggio

CREMONA - È un libro che ripercorre oltre duecento anni di impegno quotidiano al servizio degli altri tra atti di grande eroismo, gesta spettacolari, imprese estreme e interventi solo all’apparenza banali: ‘I Vigili del Fuoco e la Città di Cremona’ racconta le vicende cittadine da una prospettiva insolita, ricostruendo allo stesso tempo la storia di coloro erano pompieri civici. Il volume, stampato da Fantigrafica e scritto da Liliana Ruggeri dopo una lunga e meticolosa ricerca, verrà presentato questa mattina alle 10 nel salone dei Quadri di palazzo Comunale (ingresso da SpazioComune, piazza Stradivari). Interverranno: Luigi Manni, presidente dell’Associazione nazionale dei vigili del fuoco del Comitato nazionale, il prefetto Corrado Conforto Galli, il sindaco Gianluca Galimberti e Antonio Pugliano, Comandante Provinciale dei vigili del fuoco che intervisterà Ruggeri. Il libro è stato realizzato con il contributo degli ex caporeparto Fausto Fornari e Romeo Morini, oltre che degli stessi Manni e Pugliano.

Liliana Ruggeri. Sotto la copertina del libro


«Il libro - spiega Ruggeri - si divide in due parti e nella prima, la più corposa, viene presentata la storia dei pompieri civici, dipendenti del comune di Cremona, dalla fine del Settecento fino al 1939. Le pagine risultano frutto di una ricerca storica, lunga e meticolosa che ha fatto riemergere aspetti poco conosciuti della vita cremonese, dal difficile percorso organizzativo per la sicurezza cittadina, alla storia di incendi in città e nel territorio provinciale, scoprendo vicende, anche eroiche, di personaggi attivi nel Corpo dei Pompieri Civici, senza trascurare le attrezzature pompieristiche e la storia delle varie sedi o caserme occupate da questi dipendenti comunali».

Le divise da parata e da manovra degli zappatori della Guardia Nazionale, 1865 (progetto Dovatti)

«La seconda parte ‘Dalla storia alla cronaca’ - prosegue l’autrice - racconta le trasformazioni del Corpo che divenne Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco nel 1939. Successivamente nel 1941 i vari Corpi Provinciali acquisirono personalità giuridica e quello di Cremona, contraddistinto dal n. 27, ebbe come motto ‘Vitam trepidis ago in rebus’, sottolineando il fatto che i vigili del fuoco vivono quotidianamente in mezzo ai cimenti». Dediti agli interventi di emergenza, i vigili del fuoco sono i primi ad accorrere, i primi a soccorrere: accade, durante la seconda guerra mondiale, quando la città è ferita dai bombardamenti, compreso quello devastante del 10 luglio 1944. E sono vigili del fuoco-partigiani quattro delle sei vittime dei tedeschi in fuga, fucilati a Bagnara il 27 aprile del 1945. I pompieri caduti sono Domenico Agazzi, Guido Azzali, Odoardo Cerani e Luigi Rusinenti. Sono sappisti della ‘Ghinaglia’, come Giovanni Vaiani e Ivan Mondani, i due civili fucilati con loro. E sono vigili del fuoco i due superstiti, Domiziano Rossi e Ubaldo Folcini, gravemente feriti e scambiati per morti, che tuttavia non si riprenderanno mai da quell’episodio.

Il fregio dell’elmetto di Odoardo Cerani, uno dei vigili del fuoco tra i martiri di Bagnara. Sotto foto storica della caserma dei pompieri a Porta Venezia

Anche in tempo di pace i vigili del fuoco cremonesi si distinguono. Presidiano gli argini quando il Po si gonfia minaccioso nel corso delle alluvioni del 1951, del 1994 e del 2000 (e ovviamente anche quando il pericolo è minore, ma non meno insidioso), spengono incendi, si mobilitano in occasione di calamità nazionali. Nell’ottobre del 1963, quando una frana del monte Toc fa tracimare il torrente Vajont e causa l’inondazione del fondovalle, la distruzione di diversi abitati tra cui Longarone e provoca quasi duemila morti, i pompieri cremonesi sono tra i primi a intervenire e si meritano un attestato di benemerenza.

Un’esercitazione dei pompieri nei primi anni del XX secolo (foto Giovanni Casella, Archivio di Stato di Cremona)

Nel libro non mancano le curiosità: «Una data è scolpita nella storia dei pompieri cremonesi - spiega Liliana Ruggeri -: il 13 luglio 1913 è la data nella quale il pompiere avventizio Giuseppe Scandolara annegò nelle acque del fiume nel tentativo, peraltro riuscito, di salvare un amico. La sua eroica morte scavò un solco nella storia pompieristica cremonese e questi lavoratori trattati come dei ‘poveri paria’ vennero poi riconosciuti come ‘coraggiosi figli del popolo’, capaci di atti di altruismo e umanità. Nel cimitero di Cremona è collocato un monumento dedicato a Giuseppe Scandolara, opera egregia dello scultore Aldo Balestreri realizzato nel 1914 con i soldi raccolti attraverso una sottoscrizione popolare promossa dal giornale La Provincia».

La storia dei vigili del fuoco e quella di Cremona si intrecciano anche simbolicamente: è un pompiere, Francesco Cavalleri, ad arrampicarsi in cima al Torrazzo e a srotolare il Tricolore per annunciare, il 5 novembre 1918, che la grande guerra è finita. E sono vigili del fuoco, da un paio d’anni a questa parte, a compiere lo stesso gesto il 2 giugno, Festa della Repubblica.

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