L'ANALISI
CREMONA: LA CHIESA QUASI RITROVATA
30 Giugno 2023 - 09:07
CREMONA - «Teresa da sola vale nulla. Teresa e un soldo valgono meno di nulla. Teresa, un soldo e Dio possono tutto»... Cita il passo di una lettera di Teresa di Lisieux don Gianluca Gaiardi, efficacissima sintesi dell’appello alla generosità lanciato, una manciata di minuti prima, da don Antonio Bandirali, parroco dell’unità pastorale Sant’Omobono di cui fa parte la chiesa sussidiaria di Santa Lucia, finalmente aperta al termine di un lungo lavoro di restauro durato anni. Un’occasione per fare cultura e finalmente comunità, momento tanto atteso nel quale si sono intrecciate la musica, le note sublimi del violino Omobono Stradivari 1730 suonato da Lorenzo Meraviglia accompagnato al pianoforte da Mauro Ivano Benaglia; l’arte, con il racconto di Silvia Cibolini su storia e origini dell’edificio sacro risalente probabilmente alla fine dell’XI secolo; la presentazione dei restauri nelle parole dell’architetto Ezio Gozzetti e di Federica Cattadori e Luigi Rizzi, artefici con i collaboratori di recuperare e restituire una corretta lettura dei dipinti della volta della navata centrale ammalorati dall’umidità, causa dei primi pesanti distacchi di intonaco e la immediata e inevitabile chiusura a fedeli e visitatori.
Un’opera di restauro che non è pienamente conclusa, come hanno tenuto a sottolineare i relatori nel corso dell’incontro con la comunità, in una chiesa gremita. All’appello manca ancora una cifra consistente, «dateci una mano, confidiamo nel sostegno dei cremonesi e di tutti gli uomini e donne di buona volontà per trovare le risorse», le parole di don Bandirali che ha colto l’occasionbe per ringraziare Fondazione comunitaria, che ha già fatto la sua parte. Si deve a don Stefano Moruzzi, mancato prematuramente, il primo grido d’allarme che evidenziava la complicata situazione strutturale e dell’apparato decorativo. Lo stop conseguente alla morte di don Moruzzi aveva portato ad una rivalutazione del progetto complessivo. Nel frattempo erano comparse preoccupanti fessurazioni fra navata centrale e facciata, subito oggetto di attenzione e monitoraggio, come ha spiegato Gozzetti, aggiungendo: «Questa non è una pinacoteca, non è un museo, ma un luogo che ospita una comunità. Una comunità che se vuole valorizzare e tramandare questo luogo, deve continuare a mantenerlo».
Musica, arte, storia, restauri, e, non ultima, la devozione: momento magico e irripetibile dell’infanzia a cui la Santa distribuisce doni nella notte fra il 12 e il 13 dicembre ma anche forte simbolo laico, molto diffuso nel nord Europa, dove invece è portatrice di luce (dalla radice latina, appunto, il significato del nome) nella fredda e immensa coltre delle tenebre invernali. Santa Lucia è la notte più lunga che ci sia, recita un famosissimo proverbio. Non è esattamente così, come ha spiegato Tommaso Giorgi, presidente dell’associazione Crart. La memoria della giovane martire di Siracusa, morta nel 304, viene associata a questo giorno particolare in cui, secondo il calendario giuliano cadeva il solstizio d’inverno.
Il gregoriano, introdotto alla fine del 1500, posticipò il solstizio di una decina di giorni, data tuttora posta in relazione alla celebrazione della luce. Di chi era Lucia, del martirio, di come il culto è arrivato fino a noi, dell’iconografia ha parlato Giorgi rifacendosi ai testi greci e ai latini delle Passio, ai tanti esempi della storia dell’arte fissati nei dipinti di Lotto, Caravaggio, Tiepolo, alle numerose e famose rappresentazioni che vedono la Santa ora con un coltello conficcato nella gola a sottolineare la tortura e la morte violenta, come si legge nei testi antichi, ora con gli occhi appoggiati su un piattino o dentro una coppa, strappati durante il martirio, come vorrebbe la fantasia popolare. I futuri lavori di restauro sono anche un’occasione di studio approfondito. L’appello del parroco è a studiosi e storici dell’arte perché anche grazie al loro contributo Santa Lucia possa continuare nella sua speciale missione, di luce e generosità.
Copyright La Provincia di Cremona © 2012 Tutti i diritti riservati
P.Iva 00111740197 - via delle Industrie, 2 - 26100 Cremona
Testata registrata presso il Tribunale di Cremona n. 469 - 23/02/2012
Server Provider: OVH s.r.l. Capo redattore responsabile: Paolo Gualandris