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#DIRITTODICRITICA: «Filarmonica Arturo Toscanini con Sokolov», le recensioni degli studenti

Grande finale di stagione al Ponchielli con il giovane violinista ucraino. Alla direzione Roberto Abbado

La Provincia Redazione

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02 Maggio 2023 - 10:29

#DIRITTODICRITICA: «Filarmonica Arturo Toscanini con Sokolov», le recensioni degli studenti

CREMONA - Nuovo appuntamento con #DIRITTODICRITICA, l'iniziativa organizzata dal giornale La Provincia e da Fondazione Teatro Amilcare Ponchielli, che offre agli studenti delle scuole cremonesi la possibilità di esprimere il loro giudizio motivato e argomentato sugli spettacoli in cartellone al Ponchielli. Grande finale di stagione con il giovane violinista ucraino, Valeriy Sokolov, uno tra gli artisti più talentuosi della sua generazione; con lui sul palco la Filarmonica Arturo Toscanini, erede della storica Orchestra dell’Emilia-Romagna Arturo Toscanini e oggi considerata tra le più importanti orchestre sinfoniche italiane. Alla direzione Roberto Abbado. Leggi le recensioni qui sotto.

 

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GANDAGLIA JACOPO – 2 LICEO SCIENTIFICO ASELLI

Ultimo appuntamento della stagione concertistica del Teatro Ponchielli di Cremona la sera di venerdì 21 aprile. Sul palcoscenico la Filarmonica Arturo Toscanini, orchestra ormai nota alle sale più prestigiose del mondo. A dirigerla, senza l’utilizzo della bacchetta, Roberto Abbado, ultimamente sempre in attività, anche durante il Festival Verdi di Parma, nonostante qualche recente screzio. Aspettative molto elevate sono inoltre rivolte al violino solista Valeriy Sokolov, trentaseienne ucraino che ha già calcato i più grandi palchi europei. Il programma si apre con Une barque sur l’océan di Maurice Ravel, brano del 1904, fra i primi di rilievo per il compositore francese. La proposta musicale di Abbado denota con chiarezza i forti cambi d’intensità che l’orchestra osserva con maestria: motivi leggeri e scintillanti resi con fluidità melodica lasciano spazio, improvvisamente, a ritmi energici e tumultuosi, scanditi dalle percussioni, in un botta e risposta continuo. Non trascorre molto dal termine dell’esibizione all’entrata in scena di Sokolov, in piedi e concentrato per il Concerto per violino e orchestra, op. 14 dello statunitense Samuel Barber, opera in tre tempi del 1940. L’assolo iniziale del primo movimento (allegro) del violino evidenzia subito la tecnica sopraffina di Sokolov, virtuosa, dai movimenti repentini che conferiscono tuttavia ai suoi interventi poca omogeneità con quelli dell’orchestra, più fluidi e delicati: forse l’unica pecca stilistica di Abbado. Dopo il romantico assolo dell’oboe del secondo tempo (andante), l’abilità del violinista ucraino viene nuovamente messa alla prova dal moto perpetuo del terzo movimento (presto), una cascata di note che sfocia in applausi scroscianti ma non sufficienti per il bis. A chiusura del concerto Quadri da un’esposizione di Modest Musorgskij (1874), nella versione per orchestra di Ravel (1922), composta da dieci quadri “illustrati” dalla musica e quattro Promenade, passeggiate che introducono alle tele successive. Le variazioni sono innumerevoli, la duttilità espressiva dell’orchestra raggiunge il suo massimo grado e ciascuno dei brani definisce nella mente degli spettatori un dipinto chiaro, ricco di dettagli e sfumature cromatiche. Il finale è un crescendo di rara intensità e gli applausi assolutamente meritati: un concerto che rappresenta la degna conclusione di una brillante stagione musicale.

RUSSO LUDOVICO EMANUELE – 4 LICEO MUSICALE STRADIVARI

Evento di chiusura della stagione concertistica, protagonisti R. Abbado, alla direzione della Filarmonica Arturo Toscanini e V. Sokolov, violino solista. Un teatro non gremito, ma pronto ad accogliere la sfida di poter trasformare la musica in immagini. Primo brano in programma Une Barque sur l’Océan, di M. Ravel; di particolare impegno tecnico, carico di armonie audaci e temi frammentati sembra voler disorientare l’ascoltatore. L’arpeggio iniziale, fluido e cristallino introduce un ordinato ondeggiare: una barca appare all’orizzonte, tra limpidi riflessi appena accennati dai fiati. Flutti di note, giocati tra archi e fiati, vengono bruscamente interrotti dal fortissimo, spinto dalle percussioni, a disegnare un moto ondoso sempre più travolgente e un vento impetuoso che pare sferzare il pubblico in sala. La tensione sale mentre la melodia diviene più insistente, poi lentamente si ripresenta a chiudere il tema iniziale riportando tranquillità. Si entra in una dimensione lirica con il Concerto per violino op.14, di S. Barber, brano che, su una struttura tradizionale a tre movimenti, impianta originali elementi di scrittura musicale: rari momenti in contrappunto, assenza, nel primo movimento, di una presentazione del tema che viene subito disteso dal violino solista e poi ripresa dagli archi, in un’atmosfera via via più melanconica. Più coinvolgente il secondo movimento dove il tema presentato dall’oboe, e riproposto dagli archi, pone in attesa il solista che, dialogando con l’orchestra, esalta i fiati e pare distendere la tensione ancora persistente dal primo movimento. Le sonorità brillanti, le continue fratture ritmiche e il virtuosismo del violino solista rendono il terzo movimento estraneo ai primi due. Giochi di legni, rullo di tamburi militari, trombe e corni di fanfara preparano la coda affidata al violino solista in una ultima, improvvisa, accelerazione ritmica che lascia anche il pubblico senza fiato. A far scendere il sipario su questa stagione Quadri da un’Esposizione di M. Musorgskij, nella versione orchestrale di Ravel. Un alternarsi di scene descrittive e brevi accenni musicali che idealmente hanno ricostruito il percorso del visitatore all’interno delle sale di un museo, tra personaggi fantastici, macabre visioni e elementi della tradizione, esaltando la bellezza di un’umanità che anela alla pace.

VACCARO BEATRICE – 3 LICEO CLASSICO MANIN

Venerdì sera si è chiusa la stagione di musica del Ponchielli con il concerto della Filarmonica Arturo Toscanini, diretta dal maestro Roberto Abbado. Erede della storica Orchestra dell’Emilia-Romagna Arturo Toscanini, la Filarmonica è oggi considerata tra le più importanti orchestre sinfoniche italiane. Numerosi i giovani musicisti sul palco, valorizzati dal maestro milanese Abbado (a suo tempo primo studente dell’Accademia di Santa Cecilia invitato a dirigere l’omonima orchestra), insignito del prestigioso “Premio Abbiati” e già direttore del Festival Verdi. Il concerto, della durata di quasi un’ora e mezza, ha previsto un programma “colorato, a tinte forti”, come ha evidenziato lo stesso Abbado, in cui la musica si incontra con l’arte pittorica. In apertura un’orchestrazione di Maurice Ravel, “Une barque sur l'océan”, dedicata infatti al pittore Paul Sordes: le note, sottolineate dal movimento ritmico degli archi, hanno inteso rievocare visivamente il moto ondoso e la risacca del mare, ma anche i significati più profondi per l’animo umano racchiusi nella metafora dell’acqua. L’esecuzione, forse, è risultata un po’ in sordina, ma il pubblico, inizialmente tiepido, si è poi infiammato sulle note del violino di Valeriy Sokolov, artista ucraino tra i più talentuosi della sua generazione, salito sul palco per il “Concerto per violino e orchestra, op. 14” di Samuel Barber. Un applauso travolgente ha reso omaggio alla sua esecuzione del “Presto in moto perpetuo”, che ha chiuso la prima parte. I brani in programma nella seconda parte sono stati tratti da “Quadri da un'esposizione” di Modest Musorgskij, nella versione per orchestra di Ravel: dieci pezzi, ognuno dei quali porta il titolo di un quadro del pittore Victor Hartmann, a cui Musorgskij si è ispirato. L’autore immagina sé stesso mentre passa da un’opera d’arte all’altra: filo conduttore è la “Promenade”, la “passeggiata”, un tema che si trova in apertura e viene ripetuto qua e là, per accompagnare il pubblico attraverso una riflessione sulla vita e sulla morte. Si alternano brani dal carattere leggero, come il “Balletto dei pulcini nei loro gusci” o “Tuileries”, che ritrae un gruppo di bambini mentre litigano, e altri più tetri, come “Catacombae”, e maestosi, come “La grande porta di Kiev”, che ha concluso la serata tra l’ovazione dei presenti in sala.

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