L'ANALISI
LA RASSEGNA. 'CREMA DI BELLEZZA'
21 Aprile 2023 - 09:00
Alcuni dei pezzi esposti al San DOmenico
CREMA - Mille anni intessuti di creatività, grazia e incanto. Perché ‘Crema di bellezza’, la mostra che celebra il genio imprenditoriale cremasco allestita negli spazi della Galleria Arteatro, riannoda i fili sparsi di una storia costantemente protesa verso la ricerca del bello. Così il lino pregiato degli Umiliati e i filati della sartina Stefanina di Ripalta Cremasca si intrecciano ai tratti d’autore dei grandi progetti di design vincitori del Compasso d’oro e si fondono nelle formule chimiche di cui è impastata la ricchezza della Cosmetic Valley, diventando trama e ordito di un racconto che è pura esaltazione dell’estetica made in Crema.
La rassegna — ideata, voluta e organizzata dalla Fondazione San Domenico — viene inaugurata oggi alle 18. Ma già ieri, nelle ultime, concitate fasi dell’allestimento, i pezzi che occhieggiano dalle sale hanno iniziato a diffondere meraviglia nel ventre dell’ex chiesa di piazza Trento e Trieste.
«Con questa nuova iniziativa proseguiamo il percorso avviato per riportare alla luce le peculiarità dimenticate del nostro territorio — ha spiegato Giuseppe Strada, presidente della Fondazione —. La mostra rilegge il concetto di bellezza attraverso le lenti dell’ambiente e del lavoro».
Ogni sezione è il capitolo di una narrazione animata dallo spirito d’impresa. Gli abiti creati negli antichi laboratori delle sartine, protagonisti del blocco d’apertura, lasciano spazio alle creazioni delle maglierie e delle industrie tessili come la Magil, che veste i bambini di tutta Europa (compresi i baby rampolli delle famiglie reali).
Poi è il turno del tributo all’eccelsa arte organaria cremasca, dove la bellezza si fa crocevia di suono e materia. Forme e funzioni sono i due poli fra cui si muove la sezione dedicata alla progettazione industriale: «L’innovazione è il centro di gravità del design», dichiara Umberto Cabini, presidente della Fondazione ADI (Associazione per il disegno industriale), in una delle pagine dello splendido catalogo (in vendita a 20 euro) che racconta la mostra scavando tra le pieghe della storia cremasca. E proprio i titoli dei capitoli del catalogo bastano a spiegare i contenuti delle tappe successive del percorso espositivo: «L’Alpa e i suoi figli», omaggio alla gloriosa industria di barche a vela; «Serio e Olivetti, le fabbriche cremasche della bella scrittura», dovuta incursione nel regno delle ‘macchinette’; «La bella fattura», perché anche le ricevute di carta possono avere fascino da vendere; «La vacca elegante», che elogia incarti e etichette del comparto caseario; «La bellezza del Tornio!», raccolta di locandine e opuscoli che rendono la metalmeccanica seducente e spettacolare.
In coda, gli architetti-artisti: le figure di Amos Edallo, Beppe Ermentini e Marius Stroppa racchiudono il senso più profondo di quel genius loci che nutre di bellezza la terra cremasca.
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