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«Monache e libertà a Cremona», la presentazione del libro in sala Puerari

Non è solo un racconto della storia di una città nella città: L’isola dei monasteri, a cura di Angela Bellardi, Beatrice del Bo e don Andrea Foglia, è qualcosa di più

Nicola Arrigoni

Email:

narrigoni@laprovinciacr.it

18 Febbraio 2023 - 05:05

«Monache e libertà a Cremona», la presentazione del libro in sala Puerari

La copertina del volume

CREMONA - Non è solo un racconto della storia di una città nella città: il complesso di monasteri e poi caserme di via Bissolati, ma la pubblicazione «Monache e libertà a Cremona»: l’isola dei monasteri, a cura di Angela Bellardi, Beatrice del Bo e don Andrea Foglia, è qualcosa di più. Il libro – che si è avuto modo di vedere in anteprima – sarà presentato sabato pomeriggio in sala Puerari alle 16 da Alessandra Bassani, docente di Storia del Diritto medievale e moderno all’Università degli Studi di Milano, alla presenza dei curatori e degli autori dei saggi che compongono il volume. Il di più di cui si diceva è dato dal percorso che ha portato al volume, edito dalla Società Storica Cremonese, nato da un ciclo di incontri dedicato alla realtà monastica cremonese e alle sue trasformazioni cultuali, culturali, sociali e urbanistiche. Da questi incontri è nata l’esigenza di dare organicità ai contributi e dignità di pubblicazione, nel segno di una ricerca storica che coesiste alla divulgazione. La presentazione del libro è l’atto di consegna alla comunità di un pezzo di storia della città rivissuto in incontri dal vivo e ora nelle pagine dei saggi.

libro

«Gli studi che si pubblicano costituiscono la prima tappa del progetto che la Società storica Cremonese ha dedicato agli antichi monasteri della città: San Benedetto, Santa Chiara, Santa Monica, Il corpus Domini e l’Annunziata», scrive Angela Bellardi. E mentre il sodalizio è già all’opera per redigere un secondo volume dedicato in maniera specifica a Santa Monica – oggi sede della Cattolica - Monache e libertà a Cremona: l’isola dei monasteri si offre come una sorta di preambolo che racconta le vicende storiche, le caratteristiche urbanistiche, i tesori artistici dei monasteri cremonesi e la loro trasformazione in caserme, fino al più recente recupero.

Così nella prima parte dedicata ai caratteri della vita monastica Monica Ferrari prende in esame quelli che nel titolo definisce i Congegni formativi nei monasteri femminili tra Medioevo ed età moderna ribadendo come «Il monastero è in Europa, per un lunghissimo arco temporale, uno dei luoghi elettivi ove ricercare le tracce di proposte e pratiche didattiche per l’educazione della donna e della bambina».

Mentre Elisabetta Canobbio ripercorre tanto l’ambiente religioso quanto la spiritualità delle fondazioni monastiche femminili, interessate dalla riforma della vita religiosa nella seconda metà del Trecento.

LA SECONDA PARTE DEL VOLUME

Per una storia dei monasteri femminili a Cremona intende entrare nel merito della nascita delle comunità monastiche. Ed è questo che fa Elisabetta Filippini tracciando le vicende istituzionali che portarono alla fondazione dei monasteri cremonesi, mentre Emilio Giazzi si occupa dell’applicazione a livello locale della riforma osservante, facendo riferimento alla cultura delle monache con particolare attenzione alla vicenda di Caterina Vigri, santa fondatrice del monastero del Corpus Domini di Bologna.

Spetta invece a Elisa Chittò con il saggio dal titolo: Una duchessa per due cenobi: Bianca Maria Visconti e il sostegno politico e devozionale alle fondazioni monastiche in età sforzesca a prendere in esame il ruolo determinante della Signora di Cremona nella fondazione di Santa Monica, come del Corpus Domini. E appare significativo e importante il ruolo di Bianca Maria Visconti determinata nel promuovere «luoghi per donne voluti da una donna che aveva fatto della religiosità una delle cifre della sua azione di governo oltre che della sua esistenza, come emerge dal sostegno di tutte le altre fondazioni, sparse per la Lombardia».

Chiudono il volume i saggi di Sonia Tassini e Mariella Morandi che prendono in esame gli aspetti più strettamente di carattere architettonico. Sonia Tassini analizza attraverso documenti di prima mano e fonti le motivazioni delle trasformazioni della struttura dei monasteri, trasformazioni legate anche a rinnovate esigenze cultuali oltre che artistico/sociali. Mariella Morandi, invece, offre una vera e propria guida che conduce in visita in un ‘monastero ideale’.

La polifonia di voci e contributi che compone Monache e libertà a Cremona: l’isola dei monasteri ricostruisce la storia umana e architettonica di questi luoghi – ancora in parte inaccessibili – offrendo una panoramica fra religiosità e attenzione al femminile che restituisce consapevolezza di una parte di città che oggi risorge a nuove funzioni e a rinnovato splendore. 

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