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CREMONA: LA MOSTRA

Fotografia. La musica è una: le due passioni di Danilo Codazzi

Da sabato al 20 gennaio a palazzo Duemiglia in mostra immagini di jazz e jazzisti. «Da ragazzo ascoltavo Radio Luxembourg, mi sono iscritto alla scuola di Donzelli»

Barbara Caffi

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bcaffi@laprovinciacr.it

05 Gennaio 2023 - 09:15

Fotografia. La musica è una: le due passioni di Danilo Codazzi

Danilo Codazzi e Joshua Bell e Peter Dugan immortalati dal fotografo cremonese

CREMONA - Emerson, Lake & Palmer, i Pink Floyd, i Led Zeppelin, Dizzy Gillespie, tanto rock, jazz e blues e tanta musica che allora - eravamo a fine anni Sessanta, inizio Settanta - era d’avanguardia e che in Italia era ancora poco conosciuta. Ad appassionare un ragazzo che studiava da geometra e che passava le serate a disegnare tavole sul tecnigrafo ci pensava Radio Luxembourg, la più grande emittente europea privata. L’amore di Danilo Codazzi per la musica è nato quando era un ragazzino, tra riga, squadra e china. E in parallelo è nata la passione per la fotografia, che all’inizio documentava soltanto le gite fuori porta e che poi è diventata la passione di una vita. Da sabato prossimo, con inaugurazione alle 17,30, e fino al 20 gennaio il Centro Pinoni di palazzo Duemiglia (largo Madre Agata Carelli) ospiterà la mostra La musica è una, omaggio a quel connubio tra fotografia e jazz che maggiormente identifica Codazzi come fotografo.


«Ho frequentato anche la scuola di Nino Donzelli, volevo conoscere meglio il linguaggio musicale - ricorda Codazzi -, ma ho cominciato a lavorare presto e ho smesso di frequentare Donzelli perché non avevo più tempo. Non era come oggi, ho trovato lavoro subito dopo il diploma e dopo essere stato in cantiere tutto il giorno seguire le lezioni di chitarra era impossibile. È stato dopo qualche anno che ho messo insieme la musica e la fotografia. Nel frattempo avevo vinto un concorso all’Enel e andavo avanti e indietro da Milano in treno. Ma appena possibile, la sera, prendevo la macchina e andavo in giro per concerti. Preparavo la macchina fotografica e i rullini il giorno prima, facevo soprattutto diapositive. Se ci penso, ho fatto cose da fuori di melone».

La band rock Deep Purple immortalata da Danilo Codazzi

Chilometri macinati nella notte, migliaia di immagini impresse, artisti ascoltati e immortalati nei club, nei teatri, nei festival di mezza Italia: alcuni già famosi, altri emergenti, altri ancora sotto i riflettori per solo poco tempo. Una vita, insomma, a mettere insieme due amori, senza tradirne nessuno ma anzi completandoli. Così come per la musica, spaziando tra i generi. «Una volta c’erano molte più connessioni - dice ancora Codazzi - il rock prendeva dal jazz e dal blues e viceversa. Penso ai Pink Floyd di Ummagumma ispirati dalle grandi sinfonie classiche o a Chick Corea che aveva l’Elektric Band ma suonava anche con un gruppo acustico. Non c’erano steccati».

Un bellissimo scatto di Danilo Codazzi al vulcanico pianista Stefano Bollani

Se distinzione deve esserci, è dal lato pratico: Codazzi, il jazz soprattutto lo asolta (e lo fotografa), il rock, quando può, lo suona. «Abbiamo un gruppo nato tra colleghi dell’Enel - dice - e non a caso ci chiamiamo Kilowattora. È una formazione classica: basso, batteria, due chitarre elettriche, tra cui io, e un sax che all’occorrenza diventa la terza chitarra. In repertorio abbiamo per lo più Eric Clapton, Guns N’ Roses, gli ZZ Top e un po’ di italiani da Ligabue a qualcosa dei Nomadi, poco Vasco perché lo fanno in tanti. Suoniamo poco perché non abbiamo un posto per fare le prove, però lo abbiamo fatto all’ultima maratonina ed è stata una grande soddisfazione».

Il saxofonista jazz Tino Tracanna in concerto immortalato dal cremonese Danilo Codazzi

Oggi Codazzi è identificato soprattutto come fotografo di musica e musicisti, ma il suo occhio e la sua macchina si posano su più soggetti: scorci cittadini, momenti sportivi, occasioni di viaggio. Dal 2000 al 2006 ha esposto in Comune immagini legate al torrone. Più recente è la sua attenzione verso l’arte («Dal 2017 sono in pensione e ho molto più tempo», osserva), che lo ha portato a realizzare in tempi recenti il libro Io la musica son. Il volume, realizzato con Roberto Codazzi e Roberto Fiorentini, è un viaggio nelle chiese cremonesi alla ricerca di affreschi, dipinti, statue e decorazioni che hanno come tema, ancora una volta, la musica e gli strumenti raffigurati negli stessi anni in cui venivano creati. C’è poi un progetto cui Codazzi tiene molto e che per ora è rimasto in un cassetto. «Ho ricostruito attraverso le fotografie la chiesa di San Domenico - dice -. Sarebbe tutto pronto, il progetto è piaciuto a tutti quelli a cui l’ho fatto vedere, però finora non se ne è fatto nulla».

Danilo Codazzi: Pulpito di legno in San Pietro al Po

  • La musica è una, mostra fotografica di Danilo Codazzi, Centro AUP Pinoni, palazzo Duemiglia, largo Madre Agata Carelli. Inaugurazione sabato 7 gennaio alle 17,30. Fino al 20 gennaio, da lunedì a sabato 14,30-17. Ingresso libero.

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