L'ANALISI
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10 Dicembre 2022 - 08:28
Il direttore Marco Bencivenga a Rai Storia
CREMONA - Dalle morti violente del capo indiano Toro Seduto e del boss italo-americano Paul Castellano al ritrovamento della “Gioconda” dopo il clamoroso furto al Louvre, dalla battaglia navale di Rio de la Plata all’abolizione della schiavitù negli Stati Uniti, dalla prima ascensione in aerostato dei fratelli Montgolfier al volo inaugurale del Flyer, il primo aereo a motore capace di decollare e poi… atterrare senza distruggersi. Ecco i fatti e i personaggi al centro delle ricorrenze della settimana prossima, da lunedì 12 a domenica 18 dicembre, che sono state scelte e commentate da Marco Bencivenga, direttore de La Provincia di Cremona e Crema ed editorialista de “Il giorno e la Storia”, il programma di Rai Cultura firmato da Giovanni Paolo Fontana, in onda tutti i giorni su Rai Storia alle 00.10 e in replica alle 8.30, 11.30, 14.00 e 20.10.
Lunedì 12 dicembre la memoria tornerà al 1913 quando, a due anni dal clamoroso furto avvenuto nel più famoso museo di Parigi, La Gioconda fu recuperata a Firenze. A rubarla era stato un italiano, Vincenzo Peruggia, impiegato nel museo francese, convinto che il quadro appartenesse di diritto all’Italia: una notte si nascose in uno sgabuzzino e la mattina seguente, dopo aver smontato la tela dalla cornice, la arrotolò, la nascose sotto il cappotto e se ne uscì indisturbato dalla porta principale del Louvre. Quando decise di restituire agli Uffizi di Firenze il capolavoro di Leonardo Da Vinci fu smascherato e arrestato.
Martedì 13 dicembre sarà il giorno della prima grande battaglia navale della Seconda guerra mondiale, avvenuta nel 1939 al largo del Rio de la Plata, nel mare compreso fra Argentina e Uruguay. L’incrociatore pesante tedesco Admiral Graf Spee fu affrontato da tre incrociatori leggeri della Royal Navy che lo costrinsero a chiedere asilo per 48-72 ore a Montevideo, per poter riparare i gravi danni subìto nel corso della battaglia. Tempo insufficiente. Così il comandante della nave tedesca, anziché consegnarla ai nemici, dopo aver fatto scendere l’intero equipaggio decise di autoaffondarla. Poi si tolse la vita, convinto di aver perso l’onore: in realtà, aveva salvato i suoi uomini da morte sicura.
Mercoledì 14 dicembre Bencivenga ricorderà l’anniversario del primo volo di un aerostato sperimentato nel 1782 ad Annonay, in Francia: era il prototipo della mongolfiera, la grande “palla volante” spinta in alto dall’aria calda, che sarebbe stata chiamata così in ricordo dei suoi inventori.
Giovedì 15 dicembre il protagonista del giorno - e della riflessione del direttore Bencivenga - sarà Toro Seduto, il nativo americano morto nel 1890. Il 25 giugno 1876 alla guida di 3.500 guerrieri Sioux e Cheyenne vinse la famosa battaglia di Little Big Horn, dove annientò completamente il 7° Cavalleggeri guidato dal colonnello George Armstrong Custer. Una vittoria storica, anche se poi i nativi americani avrebbero perso la guerra, tanto da essere costretti negli anni a seguire a vivere in “riserve” sempre più anguste.
Venerdì 16 dicembre Bencivenga ricostruirà l’uccisione di Paul Castellano, detto “Big Pauly”, un boss della mafia italoamericana che fu assassinato insieme al suo fedele autista nel 1985 davanti a un ristorante, proprio nel cuore di Manhattan. A osservare il delitto dalla sua auto fu il mandante, John Gotti, un altro boss di origini italiane che diventò così il "padrino" della famiglia Gambino e negli anni a seguire regnò incontrastato a New York.
Sabato 17 dicembre in primo piano ci sarà il volo del primo velivolo a motore, il Flyer, avvenuto nel 1903 a Kitty Hawks, in Carolina del Nord. Costruito dai fratelli Orville e Wilbur Wright, l’apparecchiò si sollevò in aria, a tre metri dal suolo, per atterrare dopo soli 36 metri. Un piccolo passo per l’aviazione, un… grande passo per l’umanità.
La settimana di editoriali del direttore de La Provincia di Cremona e Crema si chiuderà domenica 18 dicembre ricordando l’abolizione della schiavitù in tutti gli Stati Uniti, avvenuta nel 1865, grazie all’approvazione del tredicesimo emendamento della Costituzione. L’acquisizione delle libertà civili, da parte degli schiavi neri, coincise formalmente con la “Dichiarazione di emancipazione” pronunciata dal presidente Abramo Lincoln il 1° gennaio 1863. Da allora non esistono più schiavi in catene, ma ancor oggi - ricorderà il direttore Bencivenga - in tutto il mondo secondo l’Onu oltre 40 milioni di persone (in gran parte donne e bambini) sono costrette a lavorare contro la propria volontà, poco o nulla pagate, e sono vittime di sopraffazioni, abusi sessuali e violenze di ogni tipo. I nuovi schiavi, anche se ufficialmente la schiavitù non esiste più.
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