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LA FAVOLOSA COMPLESSITA'

Il mondo è un caleidoscopio. Nel molteplice la sua bellezza

I relatori di TEDxCremona conquistano un Ponchielli gremito, offrendo al pubblico occasioni di riflessione

Barbara Caffi

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bcaffi@laprovinciacr.it

02 Ottobre 2022 - 08:08

Il mondo è un caleidoscopio. Nel molteplice la sua bellezza

CREMONA - Il Ponchielli è gremito come non accadeva da tempo, anche dal loggione spuntano teste senza soluzione di continuità. Nel foyer girano tanti ragazzi, volti noti, tantissimi ospiti arrivati da fuori e ancora poco prima dell’inizio è un via vai continuo: anche questa era una favolosa complessità prossima al caos. Ed è stato giusto così perché di questo si è parlato ieri pomeriggio in occasione del TEDxCremona, che grazie ad Andrea Mattioli, organizzatore della manifestazione, allo staff del teatro capitanato dal sovrintendente Andrea Cigni, e a una pattuglia di volontari motivatissimi, ha raccolto nove esperti di diversi settori a confrontarsi su un tema che è quanto di più vicino alla vita: la complessità, appunto. Una sola defezione: lo scienziato cremonese Riccado Sabatini è rimasto a Boston, bloccato da uno sciopero.

Enrico Cerni, Mauro Ceruti, Alessio Lasta, Laura Canali e Giuseppe Zollo

Introduce Enrico Cerni, manager e formatore, che piegando e spiegando un foglio di carta rossa si allontana e si avvicina alla luna, spiega che «nella complessità è racchiusa l’idea di qualcosa che è composto di più parti, che sono collegate tra loro e dipendenti le une dalle altre» e invita a lasciarsi andare «allo stupore, alla meraviglia che ci tiene aperta la mente alla curiosità e alla sorpresa». Al suo fianco, la violoncellista Clarissa Romano porta il pubblico lontano, quasi preparandolo al lungo viaggio che verrà. Ed il filosofo cremonese Mauro Ceruti - dopo i saluti di Cigni e Mattioli, gemelli diversi - a entrare nel cuore della questione «di questo tempo complesso dell’incertezza e dell’imprevidibilità, in cui tutto è circolare» e che può essere rappresentato dalle Mani che che disegnano di Escher, icona non solo della complessità ma anche dell’intrecciarsi e dell’interconnessione.

Il pubblico che ha gremito il teatro Ponchielli per l'edizione 2022 di TEDxCremona

Non solo parole astratte o metafore intriganti come quella del battito d’ali della farfalla che provoca uragani a migliaia di chilometri di distanza. Abbiamo toccato con mano gli effetti sulle nostre vite del Covid partito da Wuhan, constatiamo in questi giorni quanto sia vicina la guerra in Ucraina, o per lo meno quanto incidano su di noi i suoi effetti. «Da questa consapevolezza - sostiene Ceruti - possiamo solo arrivare a una forma di solidarietà globale come condizione della contemporaneità». Alessio Lasta, giornalista - fu il primo a entrare con la telecamera nella Terapia intensiva dell’ospedale Maggiore di Cremona -, parla di una professione in cui si «dovrebbe tornare a consumare la suola delle scarpe», spiega come sia necessario dare un contesto a ogni frase, a ogni immagine, racconta come sia necessario - in senso etimologico - appartenere, cioè prendersi cura delle persone di cui si racconta la storia. E poi bisognerebbe fare come Geppetto con Pinocchio, togliere per dare forma e vita. Una parola, bellissima, gli fa quasi paura: verità, termine che brucia e sfugge, che spesso si modifica nelle diverse prospettive.

Andrea Orlandi sul palco con Margherita Dotta e Leonardo Maietto

Laura Canali disegna il mondo - in qualche modo lo crea -, realizza mappe geopolitiche soprattutto per Limes, «rivista che ospita sempre punti di vista diversi», racconta attraverso i colori «una geografia di potere», dà corpo alle parole di chi racconta la propria vita. «Le parole - dice, intervistata da Stefania Mattioli - sono il motore di tutto, sono la chiave di accesso alle persone e ai Paesi». Il passo verso la geopoesia è breve. Canali parla dei toponimi di Ungaretti, di Paul Celan, poeta romeno di lingua tedesca, ebreo sopravvissuto alla Shoah, che definise la Germania la «zona dei popoli muti», e ancora di Ingeborg Bachmann e della «terra tellurica».

Si affida all’arte, spaziando dal Déjeuner des canotiers di Renoir alla Flagellazione di Piero della Francesca, da Modigliani a Paul Klee, Giuseppe Zollo per parlare del tema della complessità, perché «proprio gli artisti, prima degli altri, affrontano il futuro che ci attende. Lo vedono prima di noi e ci aiutano a comprenderlo e quindi a comprendere la vita». Anche Claudia Lamanna è un’artista, si esprime attraverso la voce della sua arpa. L’11 ottobre del 2019 decide di affrontare l’International Harp Contest di Tel Aviv, il concorso per arpa più prestigioso del mondo. È indietro con un programma, il lockdown le impedisce di fare concerti, la testa è affollata di demoni. Ma non si arrende e vince. «Non riuscivo a credere che fosse successo davvero - dice - ho coronato un sogno che inseguivo da quando avevo 8 anni, da quando i miei genitori, non musicisti, mi hanno portato a vedere un concerto. Inseguite le vostre speranze, i vostri sogni. La voglia di farcela deve essere più forte della paura».

Andrea Mattioli con i ragazzi di This Ability e alcuni studenti


La seconda parte della serata si apre con la presentazione di un progetto speciale che lega This Ability alla Cremonese. Alcuni ragazzi del gruppo gestiscono lo store di via Solferino, vendono magliette, palloni, cappellini e un’infinità di altri gadget della Cremo. Hanno rapporti quotidiani con un sacco di gente e a loro piace. «È un progetto che non dovrebbe limitarsi a questo, si potrebbe estendere ad altre iniziative», sottolinea Mattioli. Non è l’unica incursione nel sociale, questa. Tra palchi e platea ci sono anche i ‘ragazzi’ e le ‘ragazze’ di Happy News, le persone che frequentano il Centro psico-sociale e che regolarmente si riuniscono per leggere i giornali e commentarli. Vanno a caccia di buone notizie (impresa ardua) e da qualche tempo si sono trasformati in reporter.

Claudia Lamanna, Diego De Simone, Andrea Orlandi, Arianna Porcelli e Marinella De Simone


Diego De Simone sembra arrivare da Marte. Parla di Nft, Non fungible tokens, di bitcoin e blockchain, segno di un cambiamento in atto da tempo. «Forse è un segno - racconta - quando avevo solo 8 mesi i miei genitori si sono trasferiti a Macao. In casa si parlava in italiano, all’asilo in cinese e i vicini di casa erano portoghesi. Io, a tre anni, ancora non parlavo». E attenzione, il cambiamento non riguarda il futuro: «Arriva comunque - ammonisce De Simone - e occorre essere pronti. L’importante è la formazione, studiare».

Andrea Orlandi è un danzatore, ma anche un ricercatore di neuroscienze. Parla con le parole, parla con il corpo, e lo accompagnano sul palco i ballerini Margherita Dotta e Leonardo Maietto. Non solo, ma sulla sequenza: slancio, chiudo, apro, lento Orlandi fa ballare anche il pubblico del Ponchielli che lo asseconda di buon grado. Non è solo la semplice esecuzione di una coreografia elementare. «Nel nostro cervello - spiega Orlandi - sono presenti un insieme di aree che si attivano sia quando eseguiamo un’azione, come ad esempio afferrare un oggetto, sia quando osserviamo un’altra persona eseguire la stessa azione». È la risonanza visuomotoria che nei ballerini, abituati ad agire il corpo, è amplificata. Ed è ovviamente un esempio concreto di complessità. Complessità che ha anche a che vedere con l’umorismo, la satira, la comicità.

«Si pensa che i comici siano seri, abbiano avuto un’infanzia tragica e muoiano giovani. E male. Per questo preferisco tenere un profilo basso». Parola di Arianna Porcelli Safonov, comica, scrittrice e blogger. «Ci sono eccezioni - spiega -, per esempio Woody Allen, che ha appena compiuto 86 anni. Ma lui ha un’arguzia straordinaria e poi è ebreo, ce l’ha nel Dna di sopravvivere a tutto». Ricorda poi che secondo l’antropologo Gregory Bateson, la risata, il dolore profondo e l’orgasmo sono gli unici momenti incontrollati e incontrollabili in cui l’organismo ha la capacità di sottrarsi al controllo del corpo. «L’umorismo - dice Porcelli Safonov - viene a colmare l’horror vacui della nostra esistenza, l’ironia ci permette di sostenere il mondo prima ancora di viverlo. La satira però si sta estinguendo. Anche ora, in questo momento, in qualche parte del mondo sta nascendo un comitato pronto a offendersi per una battuta. Solo gli scinpanzé, oltre all’uomo, è capace di offendersi se viene preso in giro: non rallentiamo l’evoluzione della specie».

L’ultima parola spetta a Marinella De Simone, presidente e direttore scientifico del Complexity Institute, che collabora con il TEDxCremona. La sua è una storia privata, privatissima. È la storia di una commercialista di successo, con situazione sentimentale stabile e felice, a cui manca un figlio. Prenda ormoni, le consiglia un medico. Ricorra a una gravidanza assistita, le suggerisce un altro. Cambia vita e metti le mani nella terra, le dice l’amico amtroposofo. Marinella segue il consiglio - «Il coraggio è agire non perché non si abbia paura, ma nonostante la paura» -, cambia vita e va in campagna. I primi anni sono un fallimento, poi cominciano a crescere gli ulivi e i frutteti, e infine arrivano i figli. «La complessità - dice - ci segue a ogni passo, bisogna avere il coraggio di viverla e affrontarla». La serata, condotta da Giulia Blasi, si chiude sull’applauso a chi ha lavorato dietro le quinte. E si esce dal teatro con tanti spunti per riflettere.

FOTO: FOTOLIVE/SALVO LIUZZI

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