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La liuteria cremonese in un docufilm: Gaspar Borchardt è il protagonista

In «The quest for tonewood» il liutaio di origine tedesca va alla ricerca del suono perfetto

Nicola Arrigoni

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narrigoni@laprovinciacr.it

04 Novembre 2021 - 05:55

La liuteria cremonese in un docufilm: Gaspar Borchardt è il protagonista

CREMONA - S’intitola «The quest for tonewood» ed è la storia di un liutaio ossessionato dall’idea di creare un violino il cui suono sia così eccezionale da emozionare il musicista che lo suona e accarezzare l’anima di chi lo ascolta. Ciò richiederà un tipo speciale di legno, tagliato da un albero sacro che si trova solo in una foresta balcanica. Una ricerca musicale elettrizzante come una caccia al tesoro ad alto rischio. Il trailer di «The quest for tonewood» ha il ritmo dei migliori film d’azione, c’è il protagonista, il liutaio Gaspar Borchardt che promette alla violinista Janine Jansen un violino senza eguali e per realizzarlo intraprende un lungo viaggio nelle foreste balcaniche con tutti i rischi di avventurarsi in terre dominate da bande. Compaiono armi, ci sono inseguimenti in auto: insomma non mancano gli ingredienti dei migliori film di azione, in stile hollywoodiano eppure si tratta di un docufilm dedicato al saper fare liutario in cui Cremona e la sua tradizione fanno da scenario per un viaggio avventuroso fra Europa e Sudamerica.


Il liutaio naturalizzato cremonese con una delle botteghe più iconiche della città che ha le vetrine su piazza Sant’Antonio Maria Zaccaria è reduce dalla presentazione del film al festival di film documentari di El Gouna in Egitto: «The quest for tonewood è frutto di quattro anni di lavoro, la regia è di Hans Lukas Hansen, la sceneggiatura di Christian Lysvag – spiega il liutaio –. Per realizzare il film ci sono voluti quattro anni. Abbiamo girato scene in Montenegro, più volte in Bosnia e a Bilbao. Poi quando il film stava per essere presentato ai festival internazionali è scoppiato il Covid e così solo adesso si sta piano piano distribuendo. The quest for tonewood è già nelle sale in Norvegia e in Svezia», sottolinea Borchardt che si è trovato nei panni di attore quasi per caso: «Tutto è nato da un amico che fa il liutaio in Norvegia – spiega -. La produzione si è rivolta a lui perché era intenzionata a girare un docufilm su un liutaio appassionato di legni e in cerca dell’acero o dell’abete migliore per costruire il violino della sua vita. L’amico norvegese ha consigliato a regista e alla produzione di venire a Cremona e da cosa è nata cosa e mi sono trovato a fare il protagonista di questo film».

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