L'ANALISI
CINEMA
29 Aprile 2020 - 09:45
LOS ANGELES (29 aprile 2020) - Si chiama Apollo Jump ed è già in fase di post produzione, l’ultimo film di Matteo Saradini, il 39enne regista originario di Casteldidone, che vive e lavora Los Angeles.
Di cosa parla il film?
«Il film Apollo Jump racconta di un ragazzo di colore con la passione dello swing che, suo malgrado, viene coinvolto in un intrigo di natura finanziaria. Si troverà davanti ad un bivio tra scelte etiche e ricchezza sfrenata. Un’analisi spietata del capitalismo moderno insomma, con tinte thriller e noir. Sullo sfondo lo swing, ballo reso celebre negli anni ’30 e ’40 e soprattutto nel secondo dopoguerra».
La sceneggiatura è stata scritta in autonomia?
«La sceneggiatura è stata scritta da me e da Domenico Cutrupi mio collaboratore da diversi anni. Siamo riusciti a raccogliere un po’ di fondi tramite una campagna di crowfunding su Seed & Spark che ci ha portato buona parte dei soldi necessari per poter girare».
Dove avere girato?
«Abbiamo girato sull’isola di Santa Catalina che è ad un’ora di traghetto circa dalla costa di Los Angeles. È un luogo quasi di culto per gli appassionati di jazz e swing, perché negli anni ’30 e ’40 era la meta dei ricchi e della nobiltà di Hollywood, attori come Humphrey Bogart, Errol Flynn e John Wayne erano turisti regolari. Insomma un luogo nel quale si respirano musica e cinema a livelli storici. La gestione dell’isola, che ha una popolazione di quasi quattromila abitanti, ci ha concesso di girare in luoghi storici come la sala da ballo circolare, ossia il Casinò di Catalina e l’antica residenza di William Wrigley Jr. il fondatore dell’isola vera e propria, un’occasione alquanto rara».
L'intervista completa di Pierluigi Cremona su La Provincia di oggi
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