L'ANALISI
GIALLO A PALAZZO. RIGUARDA LA DIRETTA STREAMING
16 Dicembre 2019 - 20:31
CREMONA (16 dicembre 2019) - «Sì, anche in un giallo ci può essere un sotto-testo dal valore civile: non amo i vincitori e non ho idea della perfezione come modello di vita. Per questo ho scritto la storia di sette investigatori imperfetti, guidati da un commissario sconfitto. Sette imperfetti e uno sconfitto che riescono però a risolvere un caso». Walter Veltroni ha fatto tappa questa sera in sala Maffei per un nuovo appuntamento della rassegna Giallo a Palazzo, organizzata da ConfCommercio e dal quotidiano La Provincia. Assassinio a Villa Borghese è uscito per Marsilio e ha lanciato con successo l’ex leader del centro-sinistra ed ex sindaco di Roma per la prima volta nel mondo del giallo. Impossibile, per un giallista, non provare a rispondere a quella che è forse la domanda chiave per chiunque si occupi di crime-novel: «Cos’è il male? Oggi è l’odio. E non va dimenticato che i maggiori baratri della storia sono iniziati proprio tollerando l’odio, quindi serve tenere la guardia alta. Le leggi di uno stato democratico vanno sempre rispettate, perché altrimenti il rischio è quello del ritorno all’uomo forte, quella figura che oggi una parte degli italiani sembra rimpiangere. È la democrazia che deve essere forte, non un singolo uomo».
In tanti, in chiusura dell’incontro, si sono messi in fila per una firma di Veltroni sulla prima pagina di un libro che – è certo – avrà sicuramente un seguito.
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