L'ANALISI
TELEVISIONE. LE IENE
03 Ottobre 2019 - 14:31
Andrea Pirlo con Matteo Filippini
CREMONA (3 ottobre 2019) - Chitarrista rock dalle molte collaborazioni internazionali, appassionato e storico della prestigiazione ed arti affini — in particolar modo di mentalismo —, oggi anche attore. Matteo Filippini, cremonese, ha partecipato nei panni di ipnotista all’ultimo scherzo diabolico che le Iene hanno propinato al calciatore Andrea Pirlo, a cui Nicolò De Devitiis, Ricky Messa e il regista Giorgio Squarcia hanno fatto credere che il figlio Nicolò, sotto ipnosi, aveva rubato dai negozi vicini alla scuola che frequenta. L’ex centrocampista della Juve e della Nazionale non l’ha presa benissimo, chi martedì sera ha visto la trasmissione su Italia 1 ha potuto toccare con mano l’apprensione e l’incredulità di un padre alle prese con una vicenda, in fondo, dai toni un po’ surreali. È stato necessario mostrargli il figlio vestito da Iena per convincerlo che dietro c’era lo zampino di un terzetto di burloni.
«Mi occupo di mentalismo e illusionismo da almeno trent’anni — spiega Filippini — il regista Squarcia mi ha contattato e spiegato cosa e a chi aveva intenzione di organizzare il brutto tiro. Sembra che Pirlo da sempre sia terrorizzato da tutto quello che è esoterico, magia, illusionismo. Lo scherzo è riuscito, devo dire, ovviamente è stata tutta una finzione, l’abbiamo giocata sulla goliardia e il divertimento. L’ipnosi in quanto tale è una cosa seria, e funziona».
Una villa sulle colline torinesi «piena di strani oggetti esotici era la mia abitazione, l’abitazione del malvagio ipnotista», racconta Filippini. Altre scene invece sono state girate al casa del calciatore, là dove «il professore di ginnastica, in realtà un complice, dà la brutta notizia: suo figlio è indagato per furto».
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