L'ANALISI
22 Settembre 2019 - 16:48
CREMONA (22 settembre 2019) - Una giovane scrittrice accetta di andare a presentare i suoi libri a un festival letterario nel sud della Francia, dove incontra una serie di bizzarri personaggi. L’atmosfera vagamente inquietante del paese si coagula soprattutto attorno a Vincent Charnot, il sindaco, che si rivela una sorta di guru, un visionario intenzionato a lasciare un segno alla posterità dedicandosi a progetti culturali trasgressivi... Inizia così Il testamento dell’uro, l’ultimo romanzo della scrittrice francese Stéphanie Hochet.
L’autrice martedì pomeriggio (ore 18) sarà a SpazioComune (piazza Stradivari), dove sarà intervistata da Cinzia Galli, conservatrice del museo di Storia naturale. Interverrà inoltre Roberto Lana, cremonese, che ha tradotto il libro per Voland. L’incontro, aperto a tutti, è curato dalla libreria del Convegno.
Tornando al romanzo, la protagonista riceve l’incarico di redigere la biografia di una specie estinta da secoli, l’uro, l’animale preistorico che aveva affascinato persino i nazisti, al punto da spingerli a tentare di riportarlo in vita. Convinta dall’abile e carismatico sindaco e dagli esemplari di uro che le è stato permesso di vedere in segreto, la donna inizia a scrivere, trovandosi ben presto coinvolta in una cospirazione che si tinge sempre più di nero.
Nata a Parigi nel 1975, Hochet è autrice di undici romanzi e di un saggio letterario per i quali ha vinto diversi premi. Attualmente scrive anche per il settimanale Le Jeudi.
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