L'ANALISI
19 Aprile 2019 - 21:14
CREMONA (19 aprile 2019) - «L’amore è una cosa terribile. Non è uno, ma è un flusso. L’amore tra due persone non finisce mai contemporaneamente, anche se ci sono tante parole fine prima della vera fine. Ecco, uno scrittore – cercando in questo intervallo il momento giusto – può raccontare storie atroci». Maurizio De Giovanni e il suo personalissimo giallo d’amore hanno fatto il tutto esaurito oggi pomeriggio al teatro Filo per un nuovo appuntamento del ciclo Giallo a Palazzo, organizzato da ConfCommercio in collaborazione con il quotidiano La Provincia. Abilissimo e magnetico affabulatore di fronte al pubblico, scrittore capace di tessere trame tanto affascinanti quando dolenti nel loro incorniciare tipi umani alle prese con gioie e tormenti della vita, il creatore de I bastardi di Pizzofalcone ha raccontato del mestiere dello scrittore per quasi due ore di fronte ai lettori cremonesi, sollecitato dalle domande del giornalista Paolo Gualandris e Paolo Regina, segretario di ConfCommercio, direttore artistico della rassegna e a sua volta romanziere. Il pretesto era la presentazione dell’ultimo libro Le parole di Sara edito da Rizzoli, storia dalle tinte oscure che vede al centro della scena un personaggio femminile sicuramente atipico (abbandonerà un marito e un figlio che ha rivedrà soltanto sul tavolo di un obitorio).
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