L'ANALISI
23 Febbraio 2018 - 16:33
Umberto Tozzi
CREMONA - La sua ultima volta sul palco del Ponchielli risale a più di dieci anni fa, per il concerto a due voci con l’amico Marco Masini. Domenica sera (25 febbraio 2018 alle 21) Umberto Tozzi tornerà sulla scena del teatro cremonese insieme alla sua band con un live tutto nuovo, ideale prosecuzione del tour che ha suggellato i 40 anni della hit Ti amo. Il cantautore torinese proporrà un intermezzo dove interpreterà alcuni brani del suo repertorio arrangiati in veste acustica. E preannuncia altre novità, senza però voler rovinare l’effetto sorpresa: «Rispetto alle ultime esibizioni, questo show ha un assetto molto diverso. Ho rivisto buona parte del repertorio e mi sono divertito parecchio durante le prove con la nuova formazione. Posso solo assicurare che sarà molto bello... Ma non aggiungo altro perché voglio lasciarvi a bocca aperta».
A proposito di repertorio: quanto è difficile definire la scaletta di un concerto, potendo contare su una lista sterminata di canzoni di straordinaria popolarità?
«In realtà mi riesce piuttosto facile: diciamo che avere l’imbarazzo della scelta è un lusso che non tutti si possono permettere. E poi confesso che scarto a priori alcuni brani che proprio non mi piacciono, anche se molti fan me li chiedono. Quando sono sul palco voglio divertirmi e, dunque, canto solo quello che mi dà soddisfazione».
Tra i suoi evergreen, quello probabilmente più noto ha appena compiuto 40 anni, celebrati con un disco e con una grande festa all’Arena di Verona trasmessa anche in tv...
«Più che un concerto è stato un meeting tra amici, una di quelle cose che succedono una sola volta nella vita. E’ stato incredibile: un incontro spontaneo e gioioso in un luogo a cui sono particolarmente affezionato».
Parlando di grandi pezzi che entrano negli ‘anta’: quest’anno tocca a un altro classico come Tu e nel 2019 sarà il turno di Gloria...
«Beh (ride ndr), non li posso festeggiare tutti quanti!».
Di anni ne ha invece appena compiuti 30 un altro successo come Si può dare di più, vincitore del Sanremo 1987. Morandi da ospite e Ruggeri da concorrente quest’anno hanno calcato nuovamente il palco dell’Ariston: lei non ha pensato a un ritorno al Festival?
«Quella con Gianni ed Enrico è stata un’avventura indimenticabile, anche perché scaturita dall'amicizia nata negli spogliatoi della Nazionale cantanti. Io, però, devo dire che non ho mai avuto un grande rapporto con Sanremo: trovo che la competizione fra artisti non sia una cosa costruttiva e, soprattutto, il gossip e le polemiche non mi piacciono per niente. Oltretutto in questi anni il Festival è cambiato enormemente: allora c’erano molti artisti fortissimi, oggi troppi prodotti dei talent show e dei social network».
Come se la cava lei con il mondo social?
«Non sono molto tecnologico. Il telefonino lo uso giusto per chiamare a casa e per inviare qualche messaggio al mio manager e ai miei musicisti».
L’evoluzione tecnologica ha generato anche il problema del bagarinaggio digitale: anche i biglietti di alcune delle date di questo suo nuovo tour sono finite nei circuiti di secondary ticketing...
«Davvero? Lo scopro ora. Mi informerò: posso solo dire che questa cosa non va bene e non deve accadere».
La data di Umberto Tozzi al Ponchielli è sold out da diverso tempo e — con buona pace dei cyberbagarini — i biglietti sono irreperibili persino sul mercato secondario. L’appuntamento è per domenica alle 21. Sotto i riflettori ad accompagnare Tozzi ci saranno Raffaele Chiatto (chitarre), Gianni D’Addese (tastiere) Giambattista Giorgi (basso), Gianni Vancini (sax), Elisa Semprini (violino) e Riccardo Roma (batteria).
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