SOS ACQUA
23 Settembre 2014 - 09:40
CREMONA - Deve la sua vita al compagno di cella, un romeno, il detenuto che sabato 20 settembre, nel carcere di Cà del Ferro, ha tentato di togliersi la vita, un gesto estremo provocato, a quanto pare, dall’essersi visto rigettare la sua richiesta di poter uscire qualche giorno, per vedere la madre in fin di vita. A raccontare la vicenda, con una lettera, è stato lo stesso romeno. «Uscito dal bagno l’ho trovato appeso. Gli tremavano le gambe e le mani. L’ho sollevato per i piedi ed ho chiamato gli agenti». Gli uomini in divisa hanno fatto la loro parte bene e impedito il peggio. Però non è finita lì. L’uomo ha di nuovo tentato di farla finita tagliandosi in varie parti del corpo. Poi ha messo tutto a soqquadro. A un tratto gli agenti sono intervenuti anche con un idrante.
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