L'ANALISI
10 Settembre 2014 - 16:59
Cesare Forte incatenato davanti alla prefettura
CREMONA - Nuovo atto dimostrativo di Cesare Forte, di Soncino, che nella mattinata di mercoledì 10 settembre si è incatenato davanti alla prefettura per protestare contro la detenzione dei due marò (Massimiliano Latorre e Salvatore Girone). Quella che lo stesso forte definisce "la vergogna italiana".
"L'India - sostiene Forte - illegalmente, ha sequestrato i nostri due marò Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, fucilieri della nostra gloriosa Marina in missione contro atti di pirateria. Tre nostri governi: Monti, Letta e, per ultimo, Renzi, non hanno saputo difenderli e riportarli a casa. Hanno abbandonato i nostri marinai in mano a dei sequestratori. Da uomo libero, la mia coscienza civile non mi permette di essere persona passiva e di non far nulla per la libertà dei nostri eroi. La mia protesta è contro il nosto governo incapace di riportare in Italia i due marò. Grazie ai nostri governi, siamo riusciti a farci prendere per i fondelli anche dagli indiani. Farò l'impossibile per portare la mia protesta a Roma. Sempre incatenandomi: davanti al ministero della Difesa, colpevole per il mancato intervento per il recupero dei marinai; davanti al parlamento, colpevole per non aver fatto nulla per la liberazione dei due marò: davanti a palazzo Chigi: il governo è il maggiore responsabile del non ritorno dei due marò in Italia".
Cesare Forte non è nuovo a proteste di questo genere. L'anno scorso il soncincese si era incatenato e aveva portato avanti uno sciopero della fame per salvare il tribunale di Crema.
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