L'ANALISI
28 Agosto 2014 - 16:07
CREMONA - “Una vera e propria rivolta”. Per descrivere ciò che è accaduto all'interno della casa circondariale di Cà del Ferro il Sinappe (Sindacato nazionale autonomo polizia penitenziaria) non usa gira di parole. Dopo la denuncia, l'annuncio: un sit-in, agli inizi di settembre, degli agenti di custodia per chiedere maggiori condizioni di sicurezza.
La ricostruzione contenuta nel comunicato del coordinatore nazionale del Sinappe, Antonio Fellone, è dettagliata. Martedì mattina: “Al rientro dal cortile passeggi, i detenuti ristretti nella terza sezione del vecchio padiglione hanno messo in atto la rivolta. Armati di spranghe e a volto coperto, per evitare di essere identificati, hanno spaccato di tutto, comprese le telecamere di sorveglianza”. Il perché dell'”ennesimo evento critico nel carcere di Cremona” lo spiega lo stesso Fellone: “La 'protesta' è scaturita dal fatto che i detenuti avevano urgenza di parlare con gli educatori. Solo grazie all'intervento dei colleghi è stato scongiurato il peggio”.
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